Bilaterale Renzi-Merkel. La Cancelliera e il mea culpa: “Abbiamo gestito male il problema migranti”
31 Agosto 2016
Dall’Accademia militare di Modena, che un tempo ospitava i vertici internazionali, allo stabilimento della Ferrari. Matteo Renzi aveva scelto gli stabilimenti dove si producono le Rosse per parlare di Brexit e immigrazione. Anche se il terremoto ha cambiato l’agenda del tradizionale e annuale bilaterale Italia-Germania. E così sul tappeto del confronto con la Commissione ci sono anche i costi dell’emergenza, della ricostruzione e della messa in sicurezza delle zone a rischio che, calcolatrice alla mano, potrebbero ammontare a 3-4 miliardi l’anno per vent’anni. E se ne parlerà anche con Angela Merkel.
Prima della visita a Maranello la Cancelliera dovrebbe infatti visitare i capannoni di Sant’Agata Bolognese ora di proprietà dell’Audi. A Maranello la Merkel arriverà con una corposa pattuglia di ministri. Il programma prevede il faccia a faccia Renzi-Merkel, bilaterali tra ministri e poi riunione plenaria prima della cena.
Ma il vero nucleo del bilterale è la questione immigrati. La Germania ha reagito troppo tardi alla crescita evidente della crisi dei migranti. Ad ammetterlo è proprio la Merkel che, in un’intervista al quotidiano Sueddeutsche Zeitung, ha affermato: “Noi tedeschi, abbiano ignorato il problema per troppo tempo. Nel 2004 e nel 2005, c’erano già molti arrivi di rifugiati, ma abbiamo lasciato che affrontassero il problema la Spagna e gli altri paesi alle frontiere esterne“.
La Cancelliera cita solo il paese iberico senza nominare l’Italia, uno dei paesi più colpiti dall’ondata di migranti. E poi aggiunge: “In seguito all’elevato numero di profughi accolti durante le guerre jugoslave, la Germania è molto felice che fossero altri a gestire il problema, tuttavia la Germania rimane la Germania, con tutto ciò che ci è caro”.
Solo un anno fa, quando migliaia di profughi cercavano di raggiungere la Germania dall’Ungheria e ondate di migranti attraversavano illegalmente le frontiere verso il nord dell’Europa, Merkel aveva pronunciato la famosa frase “ce la faremo“. A spingerla in quella direzione, spiega, fu “la profonda convinzione” del valore del popolo tedesco, consapevole del “grande compito, tutt’altro che semplice” di accogliere migliaia di persone.