Bill de Blasio stia sereno che all’immigrazione ci pensiamo noi
17 Maggio 2014
Ha un bel coraggio il sindaco di New York, ‘l’italiano’ Bill de Blasio, a parlarci di immigrazione, Mediterrano e xenofobia. "Mi sento partecipe del dramma che state vivendo in Italia per le stragi di migranti nel Mediterraneo", ha detto de Blasio a margine di un incontro con il nostro ministro degli esteri Mogherini, tirando in ballo Papa Francesco: "l’immigrazione è il grande dramma morale dei nostri tempi". Bene, bravo, giusto, ma perché il sindaco non si fa una chiacchierata con qualche collega di partito che ricopre importanti incarichi nella amministrazione Obama?
Certamente governando New York il sindaco ha ben altri problemi da sbrigare ma potrebbe farsi spiegare come mai il Mediterraneo è finito nel caos. Se la ricorda de Blasio la Guerra in Libia? Il governo americano fu tra quelli che chiesero al nostro Paese di intervenire contro il regime di Gheddafi, mentre la Francia ambiva a prendere il nostro posto a Tripoli. Non ci tirammo indietro ma subito dopo che fecero gli USA? Non molto, soprattutto dopo il tragico attacco alla loro ambasciata.
La Libia ora è totalmente destabilizzata, le bande di miliziani che vi spadroneggiano tra le altre fonti di reddito sanguinario detengono anche il business della immigrazione illegale. E’ trascorso del tempo da quando Obama venne a chiedere a Enrico Letta di collaborare nella stabilizzazione del Mediterraneo: l’Italia decise di far scattare una operazione navale militare e umanitaria unilaterale che ha salvato migliaia di vite umane, Mare Nostrum. Siamo certi che De Blasio di certe cose è informato.
Allora saprà pure che siamo stati lasciati soli nell’affrontare un fenomeno di così grande portata come l’immigrazione dal Nord Africa e dal Medio Oriente, lasciati soli proprio dagli altri Paesi all’epoca tanto interessati a liberare la Libia. Quindi grazie per la solidarietà, caro Bill, ma da una grande potenza come gli Usa non è sufficiente.