Bimbi a Palazzo, ci sono le mamme ma anche i papà
25 Luglio 2015
di Ronin
Si sa come va il web. Qualsiasi cosa accada, in Rete si scatena un pandemonio, si fanno fuoco e fiamme, ci si divide tra guelfi e ghibellini. Così è tutto un gran discutere sulla deputata argentina che allatta il figlio in Parlamento, se sia stato un comportamento degno o indecoroso, abbasso la mamma che non ha mostrato di avere senso delle istituzioni, contrordine, evviva la donna che apre le porte del Palazzo al suo bebè.
Del resto non è la prima volta che si parla donne, donne che fanno politica, donne che fanno politica con il pupo tra le braccia. Come Lucia Ronzulli, l’eurodeputata di Forza Italia che fu immortalata in Aula a Strasburgo con il bimbo stretto al collo, mentre votava alzando la mano. Stesso rimpallo della notizia tra web e tv, pro e contro, in Europa si può (portare i figli in aula), in Italia no.
Ma al di là delle note di colore o dei risvolti sociali, se si debba o meno aprire un nido anche alla Camera e in Senato, ci piace guardare la cosa da un altro punto di vista. Quello dei papà, per essere più precisi, troppo spesso relegati sullo sfondo. Ecco il senso della foto che abbiamo pubblicato in apertura: il viceministro Enrico Costa, seduto in riunione di gruppo, con suo figlio sulle ginocchia.