Bin Laden invoca il Jihad per Gaza e intanto sbarca su “Facebook”
14 Gennaio 2009
Osama Bin Laden torna a invocare il jihad per salvare Gaza: "Sono qui per dirvi la verità su quanto sta avvenendo a Gaza, una verità che non è la stessa proposta dai politici e dai ministri, in quanto non riconosce le falsità del diritto internazionale". 22 minuti in puro delirio binladesco contro i governanti arabi, i burattini dell’Occidente (Allawi in Iraq) e – qui sta la novità – un elogio della Rivoluzione francese come un modello da seguire come alternativa al voto e alle elezioni democratiche nel mondo arabo e musulmano. Aspettiamoci un Termidoro islamista.
"Gli israeliani hanno attaccato Gaza approfittando del periodo di passaggio dall’amministrazione Bush a quella dei nuovi conservatori – continua Bin Laden – mentre l’offensiva decisa dal governo Olmert serve a riportare Abu Mazen a Gaza e a coprirsi le spalle". Più in generale, il re del terrore ha parlato del "declino americano, della crisi economica e delle difficoltà dell’Occidente che non sono argomenti di fede ma una realtà oggettiva". E ancora: "Il vice presidente Biden ha detto che la crisi è peggiore del previsto e tutto il sistema americano è esposto al fallimento". Da qui la domanda: "Gli Stati Uniti possono portare avanti la guerra contro di noi per i prossimi decenni?". Risposta: "Tutte le indicazioni mostrano il contrario: il 75% degli americani è contento che Bush se ne stia andando".
Qualche giorno fa il medico egiziano Ayman Al Zawahiry – numero 2 di Bin Laden – aveva puntato il dito contro Israele e gli Stati Uniti, parlando alla Umma attraverso un video diffuso su Internet (edito da As-Sahab, l’etichetta che cura i filmati degli esponenti di primo piano di Al Qaeda). Ogni occasione è buona per appropriarsi del dramma palestinese ergendosi a paladini di Gaza, con la speranza di aumentare il proprio consenso tra le file dell’internazionale islamista: "Vendicheremo ogni ferito e morto in Palestina. Gli americani non si sognino di vivere tranquilli fino a quando non ci sarà pace in Palestina".
Sono solo le ultime tappe della lunga carriera dei terroristi online, iniziata con i primi video trasmessi dall’organizzazione nel 2001. Allora Bin Laden appariva in mimetica con a fianco l’inseparabile kalashnikov che la leggenda vuole appartenuto a un ufficiale sovietico ucciso in battaglia. Nel 2004 Bin Laden cambia look indossando la tradizionale jallabiya per darsi un’aria più seria da politicante del martirio. Il primo sito di Al Qaeda viene registrato all’inizio degli anni Novanta. Si chiamava “Al Neda” ed era radicato tra il Texas e Singapore. Se oggi lo cerchiamo su Internet appare una pagina con in controluce l’aquila americana e la scritta “Hacked, tracked, and NOW owned by the Usa”. Attualmente ci sono almeno 6-7.000 siti più o meno riconducibili ad Al Qaeda che si moltiplicano autonomamente diffondendo il jihad a livello internazionale. Una propaganda a costo zero che attira aspiranti mujahiddin da ogni parte del mondo, più efficace di qualsiasi leva militare.
– Brigata Sharia: diffonde la dottrina salafita e jihadista;
– Brigata dei Media e della Pianificazione: distribuisce i file e i proclami jihadistici ai vari media;
– Brigata dell’Informazione: invia i messaggi senza farsi rintracciare;
– Brigata dell’Addestramento: si occupa di addestramento militare online;
– Brigata della Sicurezza: informa i militanti sui provvedimenti della sicurezza sul web;
– Brigata dei Media Inglesi: traduce e diffonde il materiale in lingua inglese;
– Brigata dei Martiri e Prigionieri: distribuisce biografie, scritti e video dei martiri del Jihad e dei prigionieri.