Birmania: i monaci tornano a manifestare

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Birmania: i monaci tornano a manifestare

31 Ottobre 2007

Tornano
a protestare i monaci buddisti del Myanmar. Dopo la sanguinosa repressione operata dalla giunta militare
birmana, oggi oltre 70 bonzi hanno sfilato per le strade
di Pakokku, nel centro del paese.

Secondo le testimonianze dei monaci, riportate dal sito Internet
dell’opposizione birmana Mizzima news, 73 monaci del monastero Sasana Wilhmula,
noto come il monastero occidentale, hanno marciato alle 8.30 del mattino ora
locale diretti verso la pagoda di Shwegu, cantando e recitando la ‘Metta
Sutta’, la preghiera di Budda sull’amore universale. Atre fonti, invece, parlano
di 200 monaci. 

E proprio la cittadina di Pakokku è uno dei centri dove è nata la protesta che
ha portato in piazza centinaia di migliaia di persone in tutto il paese.

Intanto un rapporto dell’organizzazione umanitaria Human Right Watch
denuncia che la giunta militare del Myanmar arruola bambini,
anche di 10 anni appena, nel suo esercito. I militari starebbero ricorrendo ai
bambini soldati per fronteggiare ”la continua espansione dell’esercito, l’alto
tasso di diserzione e la mancanza di volontari”. ”Reclutatori militari e
mediatori civili – si legge nel documento – ricevono premi in denaro ed altri
incentivi per ogni nuova giovane recluta”.

I reclutatori, spiega ancora il rapporto, falsificano i documenti di
arruolamento dei bambini, scrivendo che sono 18enni. ”I bambini soldato
vengono a volte costretti a partecipare ad abusi, ad appiccare fuoco a villaggi
e costringere i civili a lavorare per l’esercito. Quelli che cercano di fuggire
e vengono catturati, vengono malmenati, imprigionati o obbligati a tornare a
combattere”.

Da Yangoon, la giunta si difende negando tutte le accuse che
sarebbero ”un altro esempio di rapporti di parte di questa organizzazione, che
si basa su accuse senza fondamento e bugie esagerate da parte di gruppi di
insorti sul confine”.