Birmania, migliaia di militari contro i manifestanti

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Birmania, migliaia di militari contro i manifestanti

30 Settembre 2007

Migliaia di soldati e agenti di polizia sono stati
dispiegati nelle principali città della Birmania nel tentativo di sopprimere
nuove manifestazioni di piazza contro la giunta militare, al potere nel paese
dal 1962.

Anche la scorsa notte gli arresti a Rangoon sono stati molto
numerosi. Intanto nel Paese è giunto ieri l’inviato dell’Onu per la Birmania,
Gambari, per incontrare i leader militari del paese e favorire una
riconciliazione pacifica.

A Rangoon sono circa 20.000 i militari che presidiano
strade, pagode e ponti. “Le truppe per la sicurezza stanno dando prova della loro
forza, credo che le possibilità che i manifestanti riescano a scendere in
strada e a mobilitare la gente necessaria per rovesciare la giunta siano uguali
a zero”. Lo ha detto un diplomatico asiatico, chiedendo di mantenere l’anonimato.
La stessa fonte ha riferito inoltre che ci sono continui arresti di persone
sospettate di organizzare o guidare le proteste, tanto che sarebbero almeno
1.000 quelle finite sotto custodia. Le prigioni sono ormai al completo e i
detenuti vengono portati negli edifici universitari o altre strutture
scolastiche.

 Dopo esser atterrato
ieri a Rangoon, l’inviato Onu si è recato a Naypidaw, la nuova capitale voluta
dai generali nel mezzo della giungla, lontana dalle manifestazioni contro il
governo.