Birmania: nonostante ciclone, sabato referendum

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Birmania: nonostante ciclone, sabato referendum

09 Maggio 2008

Domani in Birmania si terrà regolarmente il referendum costituzionale, nonostante la catastrofe provocata dal ciclone Nargis e i numerosi appelli per un rinvio della data della consultazione.

“Approvare la Costituzione è un dovere nazionale”, ha ribadito il regime militare.

La formazione politica all’opposizione, il partito del Premio nobel Aung San Suu Kyi, ha chiesto alla giunta di ritardare il voto, in considerazione delle devastazioni che hanno messo in ginocchio il sud del Paese, con decine di migliaia di morti e dispersi.

Secondo la giunta, l’approvazione (scontata) della Costituzione aprirà la strada ad “elezioni multipartitiche” nel 2010 e a un trasferimento progressivo di poteri ai civili; ma secondo i dissidenti il testo invece non farà che confermare il radicamento dei militari, al potere dal 1962. “Approvare la Costituzione è un dovere nazionale per l’insieme della popolazione”, come scritto sulla prima pagina del quotidiano New Light of Myanmar, espressione del regime militare. “Votiamo tutti ‘sì’ nell’interesse nazionale”, si legge ancora. La televisione di stato birmana diffonde, ad intervalli regolari, uno spot musicale nel quale delle danzatrici in costume invitano la popolazione a votare ‘sì’.

“Non è proprio il momento opportuno per tenere un referendum”, ha dichiarato invece Nyan Win, portavoce della Lega nazionale per la Democrazia (NLD) di Suu Kyi, che ha chiesto ai suoi sostenitori, comunque, di votare ‘no’ al referendum.

La giunta ha rinviato lo scrutinio al 24 maggio in 47 località della regione di Rangoon (l’ex capitale, ora denominata Yangon) e del delta dell’Irrawaddy, quelle piu colpite dal passaggio, lo scorso finesettimana, del ciclone.

Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha chiesto ai generali birmani di dare la precedenza “alla mobilitazione di tutte le risorse disponibili” per rispondere alla “situazione di estrema emergenza” provocata dal passaggio del ciclone Nargis, che ha provocato oltre un milione di sfollati.