Blitz in laboratorio clandestino di scarpe, neonati tra materiali tossici

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Blitz in laboratorio clandestino di scarpe, neonati tra materiali tossici

05 Giugno 2010

Bambini di pochi mesi lasciati con le loro culle e i giocattoli fra solventi e mastici per la confezione di tomaie, altamente tossici. C’era anche questo, oltre al consueto campionario di materassi di fortuna e postazioni di lavoro clandestine, in un casolare di Montecosaro (Macerata) trasformato in laboratorio calzaturiero da un gruppo di cinesi.

La Squadra mobile di Macerata e agenti del Corpo forestale dello Stato vi hanno fatto irruzione la notte scorsa, abbattendo le porte dopo aver superato un cancello distante 300 metri dall’edificio, che era vigilato da due telecamere collegate a un monitor e da un grosso pastore tedesco. Nell’opificio, in contrada Asola, c’erano 15 banchi da lavoro: cinque gli operai cinesi sorpresi a cucire tomaie, tutti clandestini, e tutti alloggiati in due locali attigui, ex ricoveri per attrezzi agricoli e animali da cortile. Ma a preoccupare di più, tanto che una segnalazione è stata trasmessa alla procura dei minori, era lo stato di abbandono di tre bimbi di cinque mesi, uno e due anni: il loro corredo di passeggini, seggioloni e alimenti si trovava a stretto contatto con sostanze chimiche estremamente pericolose, impiegate nel ciclo di produzione.

La titolare del laboratorio, una donna cinese di 35 anni, H. W., residente in provincia di Cremona, è stata arrestata per sfruttamento dell’immigrazione clandestina. Un cinese di 29 anni, già espulso da Padova, è anche lui finito in manette. Il casolare è stato posto sotto sequestro.