BNL taglia i costi, back office e IT ad Accenture

Dal governo arriva l’ok per la cessione da parte di Bnl, la banca italiana del gruppo francese Bnp Paribas, di sette rami d’azienda per la gestione dei servizi di back office. Andranno ad Accenture Services and Technology. Con una delibera del Consiglio dei ministri l’esecutivo ha scelto di non bloccare l’operazione e ha “accolto la proposta di non esercizio dei poteri speciali, formulata dal Ministero dell’Economia quale amministrazione responsabile dell’Istruttoria”.

Bnl ad aprile aveva annunciato la decisione di esternalizzare una serie di attività, comprese quelle di back office, come mutui e successioni. Il governo è però recentemente intervenuto con una stretta nei passaggi di controllo di società “sensibili” come banche e assicurazioni. Si tratta, infatti, di attività che presuppongono il trattamento dei dati personali della clientela. E il colosso della consulenza Accenture, peraltro, è una società la cui holding di controllo è a sua volta straniera. 

Per questo motivo, come prevede la normativa sul golden power, l’esecutivo aveva chiesto ulteriori informazioni alla banca guidata da Elena Goitini, congelando momentaneamente il tutto. A preoccupare, in particolare, era il modo in cui Bnl avrebbe gestito il trattamento dei dati dei clienti interessati nelle attività esternalizzate. Oltre alle aspre critiche dei sindacati all’operazione, visto che nella cessione sono coinvolti 530 dipendenti della banca. Chiarimenti prontamente arrivati sul tavolo di Palazzo Chigi e giudicati attendibili. Il perfezionamento del passaggio è previsto a giungo.