WellMakers: Milano chiama, Roma risponde

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WellMakers: Milano chiama, Roma risponde

WellMakers: Milano chiama, Roma risponde

13 Giugno 2024

Benessere è una parola sfidante del nostro tempo presente. Martedì scorso è stata declinata in molti modi al ventisettesimo piano del “Diamantone”, il grattacielo milanese che BNP Paribas ha scelto per i suoi uffici italiani, durante l’evento “Sostenibilità d’impresa e Benessere: un binomio virtuoso per la creazione di valore per Imprese e Persone”, organizzato da WellMakers by BNP Paribas, in collaborazione con CeoForLife e sponsorizzato da DoubleYou – Gruppo Zucchetti. Una parola sfidante perché, spiega il manager Stefano Colasanti rivolgendosi a una nutrita platea di CEO e specialist HR, viviamo nell’epoca della “permacrisi”, la crisi permanente, stretti fra bolle finanziarie, pandemia, nuovi conflitti alle porte dell’Europa. Chiunque negli ultimi dieci anni abbia difeso il suo posto di lavoro può afferrare immediatamente il senso del neologismo di derivazione inglese e comprendere quanto oggi in azienda il benessere sia diventata una espressione chiave per indicare la resilienza delle organizzazioni.

Stare bene, fisicamente e anche psicologicamente, sentirsi soddisfatti, appagati, felici della propria vita professionale aumenta la produttività delle persone negli ambienti di lavoro, rafforza la loyalty dei dipendenti e migliora la awareness dei brand. La scommessa di Colasanti, leader di WellMakers – la piattaforma ‘tricolore’ che ormai da qualche anno offre soluzioni per il benessere delle aziende, dei dipendenti e delle loro famiglie, declinando la strategia SDGs del Gruppo BNP Paribas – è proprio integrare il benessere individuale delle lavoratrici e dei lavoratori con gli obiettivi di performance, l’efficienza delle organizzazioni, l’innovazione digitale e le tecnologie emergenti come l’IA, in una visione olistica dello sviluppo sostenibile. Un benessere personalizzabile e connesso, dunque, ritagliato sulle esigenze dei dipendenti proprio grazie alla tecnologia, sottolinea Colasanti, convinto che l’employee wellbeing non si possa ridurre unicamente alla questione del salario o dei benefit di natura economica, ma debba estendersi alla vasta gamma di servizi in grado di favorire lo smart working, le nuove forme di lavoro agile e la conciliazione fra tempo di vita e di lavoro.

Del resto, come insegna il paradosso di Easterlin, la ricchezza personale non è tutto, quando cresce oltre una certa soglia non coincide per forza di cose con la felicità individuale. Il benessere dipende da un insieme di fattori che ormai stanno sempre più stretti sotto il vecchio cappello del Pil. La capacità di ascolto che le aziende hanno maturato soprattutto dopo il Covid nel recepire e soddisfare le esigenze dei dipendenti appare quindi un pilastro fondamentale nella costruzione di un welfare aziendale moderno e orientato al benessere della persona.

Nel corso dell’evento milanese, condotto agilmente da Raffaella Cesaroni (Sky Tg24), si alternano una serie di ospiti che approfondiscono il nesso tra benessere, innovazione e sostenibilità: Giordano Fatali, President & Founder CeoForLife, Geraldine Conti, Chief of People and Engagement BNL BNP Paribas, Alessandro Armillotta, CEO e Co-Founder di AiWorld, Simona Costagli, Economist Public Affairs, Media & Research Bnp Paribas, Fabio Lalli, Advisor esperto in Web3, AI & Spatial Computing & Metaverse, Stefano Casati, Co-Founder DoubleYou – Gruppo Zucchetti, Barbara Cominelli, CEO JLL Italia, Fabio Colombo, Human Resources Vice President and Executive Director di Beko Europe. Alla fine del suo intervento, Colasanti annuncia due Osservatori che WellMakers intende sostenere nei prossimi anni: quello con CeoForLife, sulla prevenzione e il benessere nei luoghi di lavoro, da un lato, e l’Osservatorio sulla Demografia con Fondazione Magna Carta e JOINTLY.

Giovedì prossimo, il 20 giugno, Colasanti sarà a Roma tra i panelist invitati dalla Fondazione nel corso della presentazione dei risultati della ricerca Per una Primavera demografica, realizzata da Magna Carta per indagare le ragioni profonde del calo delle nascite in Italia e per sottoporre al decisore politico una serie di proposte in grado di rafforzare il sistema del welfare aziendale. La strategia di Colasanti è ambiziosa: unire Roma e Milano, la capitale e la città ambrosiana, le istituzioni, le aziende, i centri di ricerca. Coinvolgere il management delle aziende che innovano, il policymaker, i ricercatori che studiano ed elaborano nuove proposte per il welfare pubblico e privato. Continueremo a seguire l’esperienza di WellMakers, perché il nostro Paese ha bisogno di creare reti sempre più strutturate di innovazione sociale come quella che abbiamo appena descritto.