Boldrini: No scontri tra poteri dello Stato. E lancia consultazione pubblica su Stati Uniti d’Europa
24 Aprile 2016
La presidente della Camera Laura Boldrini interviene sul tema corruzione, che infiamma il dibattito tra politica e magistrati. “Non bisogna generalizzare, ma neanche sottovalutare, perchè è un problema che va affrontato seriamente”, dice Boldrini. “Non devono esserci scontri tra i poteri dello Stato, ma piena collaborazione”, spiega la presidente rispondendo alle domande dei giornalisti a margine di un incontro con le scuole ad Ancona, dopo il botta e risposta tra il premier Renzi e il presidente dell’anm, Davigo. “E’ inutile fare polemiche, perchè l’obbiettivo è comune e tutti dobbiamo collaborare. Mi appello al senso di responsabilità di tutti”.
Durante l’incontro organizzato dal consiglio regionale, Boldrini parla anche della Ue. Oggi l’Europa “è come una bella macchina d’epoca. E’ stata brava, ha fatto tanta strada, ma non è più all’altezza e poi non piace più”. “Bisogna trovare un nuovo modello che piaccia e che funzioni,” aggiunge. “Per questo tutti dobbiamo impegnarci: governi, parlamenti ma anche i cittadini”. “Noi facciamo parte di una famiglia più estesa che si chiama Europa: dobbiamo migliorarla questa Europa e non disgregarla perchè senza non avremmo futuro”.
“Costruiamo una vera casa comune: gli Stati Uniti d’Europa,” ha concluso Boldrini. “La riforma avverrà se tutti faremo la nostra parte. I Governi, i Parlamenti e i cittadini”. Ecco perche’ “ho avviato una consultazione pubblica sul sito della Camera dei Deputati. Sette domande perchè quando c’è possibilità di partecipare bisogna sfruttare questa opportunità. Percorso non semplice ma doveroso: i risultati di questa consultazione verranno presentati in un documento comune a Ventotene il prossimo agosto”.
La presidente della Camera Laura Boldrini non sa “darsi una spiegazione” in merito all’accordo con la Turchia sui migranti. “Ha prevalso l’egoismo di alcuni Stati membri, così’ il problema è stato subappaltato alla Turchia che da sola ha già 3 milioni di profughi e non ha gli strumenti giuridici per proteggerli”.