Boldrini “super partes” anche sulle bandiere del Pdl bruciate?

Nel circo mediatico, l’attuale capogruppo Pdl alla Camera, Renato Brunetta, passa come il superfalco a cui prudono le mani per far cadere il Governo Letta e tornare al voto. Sarà, ma oggi Brunetta ha posto alla presidente della Camera Boldrini una domanda precisa e per niente estrema: si devono stigmatizzare gli indecenti episodi di contestazione politica, chiaramente organizzata, come la contromanifestazione della sinistra a Brescia durante il comizio di Silvio Berlusconi?

"Io c’ero a Brescia," dice Brunetta, "e ho visto le bandiere e gli insulti del suo partito e i teppisti che stavano sotto le bandiere del suo partito, Sel e le chiedo se lei usa due pesi e due misure per esprimere la solidarietà". Al che Boldrini ha risposto che il suo ruolo di Presidente della Camera le impedisce di prendere posizione per una parte politica o per l’altra, che lei è "terza", "imparziale", e condanna "il sessismo" esprimendo solidarietà alle donne del Pdl in quanto tali per le offese che hanno ricevuto a Brescia.

Ma, puntualizza Boldrini,  il Presidente della Camera "non solidarizza o condanna ogni episodio che attiene allo svolgimento di attività politiche perché così facendo il presidente della Camera finirebbe per entrare nell’agone politico, a danno del suo ruolo di garanzia indispensabile per il funzionamento del sistema". Rispetto alla canea del circo mediatico, Boldrini aggiunge che"mi riservo di intervenire quando sarà ritenuto strettamente necessario e non su pressioni di parte".

Bene. Solidarietà alle donne e deputate del Pdl prese a pesci in faccia e insultate nello loro femminilità dal partito della piazza. Ma a Brescia abbiamo testimoniato l’immagine di un gruppo di "teppisti", come li chiama Brunetta, che bruciavano pubblicamente una bandiera del Pdl. Pur nella sua terzietà, la Presidente della Camera condanna questo gesto oppure attiene a una normale "attività politica"?