Bomba alla scuola di Polizia, s’indaga su “Dicembre nero”

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Bomba alla scuola di Polizia, s’indaga su “Dicembre nero”

18 Dicembre 2015

Posti di blocco in tutta la provincia di Brescia e forze dell’ordine impegnate in massicci controlli dopo la bomba alla scuola di polizia Polgai, l’ordigno rudimentale che è stato fatto esplodere all’alba davanti alla sede della scuola. Nessun ferito e qualche danno, ma la Digos indaga per capire chi sia l’uomo a volto coperto, ripreso dalle videocamere, che ha piazzato l’ordigno. La bomba era fatta in casa, con una pentola a pressione.

 

Secondo fonti citate da Ansa, nel mese di novembre su Internet è circolato un documento che inneggiava al "dicembre nero", legato alle prigioni greche, dove si parlava di azione coordinate "per conoscerci tra noi, uscire in strada e distruggere le vetrine del grandi magazzini, occupare scuole, università e municipi, distribuire testi che diffonderanno un messaggio di ribellione".

 

Sempre nel documento si invitava a "piazzare ordigni esplosivi contro fascisti e padroni, esporre striscioni su ponti e strade, sommergere le città di manifesti e volantini, far saltare le case dei politici, lanciare molotov contro la polizia". In questo senso potrebbe quindi essere letta anche l’esplosione davanti alla Polgai di Brescia. Di un "detonatore della ripresa dell’insurrezione anarchica dentro e fuori le prigioni" si parlava sempre all’interno del documento. L’esplosione davanti alla sede della Polgai è comunque un segnale inquietante che va sottovalutato.

 

"Condanniamo con forza l’attentato compiuto contro la sede della scuola di polizia di Brescia" ha detto il responsabile sicurezza del Pd, Fiano. "Nell’esprimere la nostra solidarietà e vicinanza alle forze dell’ordine che, quotidianamente con il loro impegno, garantiscono la nostra sicurezza auspichiamo che venga fatta al più presto chiarezza sugli autori e sulle motivazioni del gesto". Per Fiano "nessuna forma di violenza può essere accettata e gesti simili rimandano sempre echi di un passato buio e doloroso che va condannato sempre".