Bomba Londra, se l’esplosivo è lo stesso usato in Spagna (e in Gran Bretagna nel 2005)

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Bomba Londra, se l’esplosivo è lo stesso usato in Spagna (e in Gran Bretagna nel 2005)

16 Settembre 2017

Anche stavolta l’attacco a Londra non sembrerebbe opera di un “lupo solitario” ma parte di una strategia più ampia che coincide con la guerra jihadista scatenata da anni in Gran Bretagna nei Paesi europei. L’esplosivo rinvenuto ieri, usato per la bomba nel convoglio della metropolitana a Parsons Green, che ha ferito più di venti persone, e che avrebbe potuto provocare una strage come quelle del 2005, è una miscela usata anche allora, quando i terroristi islamici fecero centinaia tra vittime e feriti sui mezzi pubblici inglesi. Lo stesso esplosivo, da quanto emerge nelle rivelazioni apparse sulla stampa, usato in Spagna per il recente attentato a Madrid. 

Il fatto che la busta con l’esplosivo avesse un timer, però, dimostrerebbe che non siamo davanti a un kamikaze, bensì a un attentatore che non voleva essere catturato, che, isolato o parte di una cellula (l’antiterrorismo inglese non lo esclude), forse per inesperienza, forse per la fretta, non è riuscito a portare a termine il suo progetto criminoso. Sempre che ci fosse l’intenzione di farla esplodere, la bomba, o solo di alimentare il panico e la paura in Gran Bretagna. Intanto è stato fermato il primo sospetto, un diciottenne che stava cercando di lasciare il Paese in battello a Dover. Un arresto “significativo” secondo Scotland Yard.

L’Isis ha rivendicato l’attentato, pubblicato da Amaq e rilanciato dal portale di notizie sul terrorismo Site, parlando di “un distaccamento” inglese, come a lasciar immaginare una rete di complici dello Stato islamico dietro l’attentato. Il premier Theresa May per il secondo giorno ha riunito il comitato per la sicurezza nazionale, COBRA. Tensioni tra Londra e Washington sul tweet di ieri lanciato dal presidente Trump, infine, nel quale il Don definiva il terrorista uno “sfigato” facendo riferimento alla guerra che bisogna combattere contro il reclutamento e il lavaggio del cervello operato dai jihadisti su Internet. Cosa si sa dell’attentatore di ieri a Londra? Che rapporto c’è fra l’attacco e l’arresto del diciottenne a Dover? E chi aveva il compito di far scattare il timer era un ‘soldato’ teleguidato via web?