
Bonomi: “Il salario minimo non è un tema che riguarda i contratti di Confindustria”

14 Luglio 2022
Non solo sindacati, anche Confindustria si è confrontata con il Presidente del Consiglio sui provvedimenti economici che il governo ha intenzione di adottare, anche se la crisi innescata da Conte potrebbe indurre Draghi a rassegnare già oggi le sue dimissioni. La comunicazione dopo l’incontro è stata piuttosto asciutta, probabilmente anche a causa dell’instabilità della maggioranza. In una nota, Palazzo Chigi ha sottolineato che con Carlo Bonomi “sono stati affrontati temi legati alla situazione economica, con al centro il confronto sul cuneo fiscale e sul salario minimo”.
Inoltre, arriva una rassicurazione per il recalcitrante Matteo Salvini, che sta provando disperatamente a riconquistare i voti perduti degli imprenditori. Il Presidente del Consiglio incontrerà anche le altre associazioni imprenditoriali a partire da venerdì.
Il patto sociale con i sindacati
Si rinnova la proposta di lanciare un patto sociale con i sindacati per favorire il confronto su alcuni temi specifici, in particolare la politica industriale. Il focus sarebbe su alcuni settori chiave per l’economia nazionale, tra cui siderurgia e automotive, oltre che, ovviamente, sul Pnrr e sulla prossima Legge di Bilancio.
I dubbi sul salario minimo
“Il salario minimo non è un tema che riguarda i contratti di Confindustria”, ha ribadito Bonomi. La posizione è giustificata dal fatto che i CCNL garantiscano già soglie più alte del minimo che la sinistra vorrebbe ideologicamente imporre. “Se si dovesse fare la politica se ne prenda la responsabilità e lo faccia bene – aggiunge Bonomi – perché il rischio è che scassino la contrattazione collettiva nazionale”.
Il governo, che ha aperto all’introduzione della misura, ha rassicurato il Presidente di Confindustria. La proposta di Orlando, infatti, prevede di utilizzare come riferimento i contratti più diffusi o firmati dalle maggiori organizzazioni più rappresentative. Ma è presto per cantare vittoria, conoscendo l’ortodossia della sinistra sul tema.
Il taglio del cuneo fiscale
Gli industriali hanno battuto per mesi il tasto del taglio del cuneo fiscale, ora sembra che il governo sia disposto a procedere. La proposta di Bonomi è una diminuzione di ben 16 miliardi, da destinare per due terzi ai lavoratori.
Secondo il numero uno di Confindustria, si metterebbero così “nelle tasche degli italiani 1.223 euro all’anno in più”.
Azzerare l’Iva sul carrello della spesa e bonus 200€
Afferisce alla stretta attualità, invece, il prossimo decreto di sostegno all’economia e le imprese. L’oggetto del provvedimento non sarà solo il caro bollette. Infatti, è sul tavolo una proposta di Renato Brunetta, ministro della Pa: azzerare l’Iva sul carrello della spesa. Il principio sarebbe di utilizzare l’extragettito dell’imposta generato dall’aumento generalizzato dei prezzi per portare a zero l’iva sui prodotti di prima necessità e largo consumo. Si potrebbero così tutelare le famiglie a basso reddito dalle conseguenze negative dell’inflazione.
Si sta studiando anche come rinnovare e ampliare il bonus 200 euro, in modo a coinvolgere anche gli imprenditori nella difesa del potere d’acquisto dei lavoratori.