Boschi sì, Boschi no, ma adesso arrivano Visco e Ghizzoni

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Boschi sì, Boschi no, ma adesso arrivano Visco e Ghizzoni

17 Dicembre 2017

Maria Elena sì, Maria Elena no: tutti i giornali sono pieni di indiscrezioni e commenti interni al Pd su quanto la bella “Maria Etruria” possa ormai danneggiare il suo partito. Da dolce fatina del renzismo, capace di trasformarsi in un attimo nella tosta giaguara del nuovo potere toscano, la sottosegretaria ed ex ministra è diventata una palla al piede, una che deve ricorrere alla vecchia arma del vittimismo per impietosire il telespettatore: mi attaccano perché sono donna.

Ma intanto, la commissione di indagine sulle banche va avanti, tra il sempre più evidente nervosismo del presidente Casini e le rischiose audizioni che ormai il Pd non sa più come arginare. Persino il ministro Orlando, in un insolito exploit di sarcasmo antirenziano, invita il Pd a smettere di architettare, nella commissione banche, trappoloni in cui poi finisce per cadere solo lo stesso Pd.

In questo clima, e in attesa delle attesissime audizioni della settimana prossima (martedì Visco, mercoledì Ghizzoni), il senatore di IDEA, Andrea Augello, scrive una lettera a Casini che apre altre prospettive rischiose per la maggioranza. Con stile istituzionale, Augello preannuncia, tramite il presidente della commissione, una fatidica domanda da porre al governatore di Bankitalia: quali e quanti esponenti del governo Renzi hanno avuto incontri con lui?

“Dopo quanto accaduto durante l’audizione del dott. Vegas, è naturale che la Commissione (e comunque sicuramente il sottoscritto) non potrà esimersi dal chiedere al governatore Visco se un ministro della Repubblica, diverso dal ministro Padoan, abbia ricercato e ottenuto incontri con esponenti di vertice di Bankitalia in merito alla crisi di Banca Etruria o di altre banche”. Avvertendo preventivamente Visco, spiega Augello nella lettera, e invitando quindi il governatore a fornire spontaneamente informazioni sulla questione, “si eviterebbero equivoci e forzature”.

La settimana prossima, dunque, il clima nella commissione banche sarà surriscaldato, e per quanto i protagonisti delle audizioni cercheranno, prevedibilmente, di non alimentare lo scontro, sarà difficile che si riesca a seguire il vecchio metodo manzoniano del “sopire, troncare”.