Boschi su riforma e referendum: “NO è strumentale”. Quagliariello: “Ennesima forzatura”
15 Maggio 2016
di redazione
Il ministro Boschi parla della riforma della Costituzione da poco approvata in Parlamento e che ad ottobre sarà sottoposta a referendum. “Se avessi potuto decidere da sola avrei magari fatto diversamente o scritto in modo più chiaro”, ammette il ministro, “Nessuno ha la pretesa di aver approvato la riforma perfetta”.
“È stata una bella fatica trovare punti di incontro con chi magari qualcosa avrebbe voluto cambiarla”, aggiunge Boschi, “Siamo tutti consapevoli che ci sono dei punti che potrebbero essere corretti, ma è una riforma che farà fare al nostro Paese dei passi in avanti enormi”.
Boschi però non sembra tenere conto dei tanti rilievi mossi, non da ultimo, dai giuristi che hanno lanciato un appello criticando l’impianto della riforma costituzionale. “Non sono d’accordo con chi per una singola competenza delle regioni dice “ricominciamo da capo la faremo meglio”, perché sono 30 anni che lo diciamo”, dice la ministra. “La riforma funziona”.
“Molti stanno osteggiando il referendum costituzionale di ottobre soltanto per opportunità politica”, dice infine la Boschi. “Adesso non e’ in discussione il governo Renzi, quel momento arriverà nel 2018. Adesso dobbiamo evitare di cedere ai professionisti del benaltrismo”.
Ma le spiegazioni della ministra non convincono il suo predecessore al dicastero delle riforme, il senatore Gaetano Quagliariello: “In vista della campagna referendaria sulle riforme bisognerebbe approfondire i temi e capire per poi arrivare a esprimere un giudizio consapevole. E bisognerebbe evitare le forzature. Quella di provare a schiacciare il fronte del ‘No’ su Casa Pound lo è stata”, ricorda Quagliariello. “Quella di affermare che il referendum sia volontà del governo lo è”.
“Il ministro delle Riforme sa bene che senza la maggioranza dei due terzi la decisione sul referendum spetta a parlamentari, consigli regionali o cittadini. Il governo può al limite condividere la loro scelta, ma certo non avrebbe potuto evitare la consultazione”, conclude Quagliariello.