Bosnia, accordo interno su riforme chiave della Costituzione
10 Novembre 2008
I rappresentanti dei tre maggiori partiti bosniaci hanno raggiunto un accordo su questioni chiave circa la riforma costituzionale. Tithic, leader del Partito dell’Azione Democratica, ha trovato un’intesa con Covic, leader dell’Unione Democratica Croata, e con Dodik, a capo dell’Alleanza degli Indipendenti Socialdemocratici.
I tre hanno concordato di mantenere le entità serbe e musulmano-croate del Paese. Hanno inoltre deciso che una parte della proprietà immobiliare, necessaria al funzionamento dello stato federale, venga assegnata al governo federale e la restante ai comuni e ai municipi. Bisogna però osservare che, anche se si parla di riforma della Costituzione, continuano ad esserci ancora molti aspetti da chiarire prima di passare ad una fase di formalizzazione.
In base agli Accordi di Dayton, che posero fine alla guerra civile del 1992-1995, la Bosnia è stata divisa in due entità con prerogative statali, una federazione musulmano-croata e un’entita serba. La maggioranza musulmana ha spinto per una nuova costituzione che abolisse questa divisione, ma i Serbi si sono sempre opposti a tale richiesta, temendo che potesse portare ad un dominio dei musulmani.
“L’accordo raggiunto su punti chiavi riguardo il futuro europeo della Bosnia-Erzegovina rappresenta un passo nella giusta direzione” ha dichiarato l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Javier Solana.
Del resto i ministri degli Esteri della Ue, riuniti oggi a Bruxelles, hanno lanciato un chiaro segnale: la richiesta rivolta alle autorità di Sarajevo è quella di “assumersi le proprie responsabilità e di rinnovare gli sforzi per mandare avanti le riforme necessarie perchè la Bosnia prosegua sulla strada dell’integrazione europea”.