Bossi boccia Tosi leader centrodestra, le ragioni del Senatur
17 Agosto 2013
di redazione
A Umberto Bossi non piace l’ipotesi Tosi leader del centrodestra. "Mi fa ridere, chi lo vuole Tosi?", dice il Senatur alla festa della Lega di Pontida. "Non penso riuscirebbe a combinare qualcosa", aggiunge, "quello che ha combinato è perché era sul carro della Lega". Secondo il Senatur Marina sarebbe molto meglio di Tosi (ieri Giuliano Ferrara ha spiegato che nonostante i no di questi giorni la candidatura della figlia del Cav. non è del tutto tramontata). A nostro modesto parere, il giudizio di Bossi è perlomeno ingeneroso. Tosi ha vinto per due volte la corsa a sindaco di Verona e con il passar del tempo è riuscito a crearsi una identità, politico-mediatica, da non sottovalutare. Smarcandosi dai partiti e muovendosi in autonomia, è riuscito a riaggregare il voto moderato in Veneto e nel Nord Est. Quindi, dargli del venduto non fa bene alla causa del centrodestra, che invece ha bisogno di federatori. Al di là della consueta rudezza di Bossi, ci sono un paio di aspetti che non convincono in quella autocandidatura. Il primo è che Tosi sembra voler inseguire quella retorica giovanilista e generazionista imposta da Renzi, anche se non sappiamo ancora se e quanto convinca veramente gli italiani. L’altro aspetto è che non è facile "federare" mondo liberale e conservatore, destra, centro e "barbari sognanti". Tosi ha iniziato questo percorso, ma il suo radicamento elettorale è prevalentemente nel centro nord. Questo non lo aiuterebbe in una competizione nazionale.