Bossi: Sciopero fiscale contro governo Prodi
16 Agosto 2007
di redazione
Secondo il Senatùr l’unico possibile rimedio al governo Prodi che tante critiche ha raccolto fino a questo momento, è “lo sciopero fiscale”. Una proposta provocatoria che era già stata lanciata dallo stesso leader del Carroccio quattordici anni fa. Ma la sua idea ha provocato una scissione all’interno della Cdl e Buttiglione non è affatto d’accordo.
“La gente vuol mandare via Prodi”, ha dichiarato Bossi da Ponte di Legno dove sta avendo luogo l’elezione di Miss Padania, e per farlo “bisogna trovare qualcosa di forte”. Così Bossi pensa di non pagare più le tasse allo stato ma alle regioni, un’applicazione in piena regola del federalismo fiscale da lui tanto a lungo auspicato. Ovviamente l’iniziativa, partita dalla Lega Nord dovrebbe estendersi a tutti gli altri partiti d’opposizione perché ciò sarebbe salutare alla politica del paese. Lo sciopero fiscale dovrebbe iniziare da “Genova, Milano, Torino” visto che, ha commentato Bossi, “c’è un sacco di gente che è rimasta a casa perché non ha i soldi per andare in ferie”.
La reazione della CDL nella persona di Rocco Buttiglione si è dimostrata dura, ”Proporre lo sciopero fiscale è come dire che vogliamo la dissoluzione dello Stato. Dopodichè, che succede? Come fa lo Stato a pagare i poliziotti che ci devono difendere dai criminali? Come fa a pagare le Forze armate che ci devono difendere dai terroristi? Non si pagano più stipendi e non si pagano più pensioni. Una cosa del genere non può essere presa sul serio”, ha detto il presidente dell’UDC ad Affaritaliani.it.