Bpm-Banco: gigante da 170 miliardi, terzo gruppo bancario in Italia
26 Marzo 2016
Bpm e Banco Popolare hanno siglato il protocollo di intesa dando vita al terzo gruppo bancario italiano. Sono 171 i miliardi di euro in attivo, 4 milioni i clienti, 2.500 gli sportelli con circa 25mila dipendenti, quasi 120 miliardi di impieghi. In seguito al via libera della Bce e dei consigli delle due popolari, Milano e Verona sono attese alla prova del mercato.
Dopo oltre due mesi di trattative serrate l’accordo è stato ufficializzato ieri in tarda serata, e porterà alla nascita di un colosso che può contare su una quota di mercato superiore all’8% (in termini di sportelli). Un gigante del credito, insomma, con presenza forte in Lombardia, Veneto e Piemonte. I tempi, per quella che è la prima fusione tra due popolari dopo il decreto del governo, sono ancora lunghi: entro maggio è atteso il varo del rafforzamento patrimoniale di Banco Popolare da concludersi a ottobre, per tenere in novembre le assemblee sulla fusione.
Entro maggio il Banco Popolare deciderà se procedere all’aumento di capitale in opzione o no, comunque sarà assistita da Mediobanca e da Bofa-Merrill Lynch. Alla luce del rafforzamento patrimoniale, Verona salirà in maggioranza nei pesi della nuova realtà: conterà per il 54% contro il 46% di Milano.
Il sistema di governance vedrà due quartier generali, uno a Verona (sede amministrativa) e uno a Milano (sede legale). In più, la Bpm esprimerà un vice presidente vicario, su un consiglio di amministrazione a 19 membri: nove consiglieri saranno espressi da Verona, sette da Milano (più l’ad Castagna) e due indipendenti. È previsto inoltre lo scorporo e il conferimento a favore di una banca che sarà controllata dalla capogruppo di alcune attività comprendenti la rete di sportelli di Bpm e del Banco in alcune province storiche di Milano. La Bpm spa resterà autonoma per 3 anni.
Operazione che, nel lungo termine, condurrà a risparmi sui costi e una maggiore diversificazione" e sarà "positiva" in termini di merito di credito dando vita al terzo gruppo bancario del paese. E’ questo il giudizio dell’agenzia di rating Moody’s sul progetto di fusione tra la Banca popolare di Milano (Bpm) e il Banco Popolare. Rimangono comunque rischi di "breve termine" sul matrimonio tra i due istituti di credito, una progetto di unione che dovrà innanzitutto passare al vaglio delle rispettive assemblee dei soci.