Brasile, identificato killer dell’italiano ucciso. Ormai si contano sei omicidi all’ora
10 Dicembre 2016
La polizia brasiliana ha arrestato sei persone e disposto il fermo di un adolescente accusati di aver partecipato all’omicidio di Bardella, il 52enne di Jesolo ucciso ieri da alcuni trafficanti dopo essere entrato per sbaglio in selal alal sua moto nella favela Morro dos Prazeresdi Rio de Janeiro. Secondo gli inquirenti, i sette sospetti sono stati identificati su un album di ricercati dal cugino della vittima, Rino Polato, 59 anni, che avrebbe assistito al crimine ma sarebbe stato risparmiato dai narcos.
Lo riferisce il delegato dell’unità omicidi della polizia di Rio, Fabio Cardoso, spiegando che le identificazioni sono state possibili grazie alla testimonianza del cugino di Bardella, Rino Polato, che si trovava con lui ed è invece riuscito a salvarsi.
Grazie a Polato la polizia è riuscita non solo a identificare i nove coinvolti nell’omicidio, ma anche a risalire al “ruolo di ciascuno di loro”, ha spiegato Cardoso, aggiungendo che verranno “divulgate le fotografie e i nomi dei criminali, per localizzarli ed arrestarli”. Bardella, 52 anni, e il cugino Polato, 59 anni, erano finiti per errore nella favela con le loro moto di potente cilindrata dopo avere visitato il Cristo Redentor, guidati da un navigatore Gps. I due avevano intrapreso un viaggio per percorrere in motocicletta diversi Paesi sudamericani, e prima di arrivare a Rio erano già stati in Paraguay e Argentina e avevano visto le cascate di Iguazu, al confine con il Brasile.
Ormai la situazione in Brasile è drammatica per via della terribile crisi economica. Ad ottobre i morti ammazzati nello Stato sono saliti a 482, il 10% in più rispetto all’anno scorso. Se si guarda all’intero Brasile i numeri sono da conflitto; 60.000 nel 2014, una tassa di 29 omicidi ogni 100.000 abitanti, la terza più alta al mondo dopo El Salvador e, ovviamente, il Messico. Le forze dell’ordine sono spesso accusate di essere parte del problema invece che la soluzione; esecuzioni sommarie, vincoli con il narcotraffico, persecuzioni in pieno giorno o sparatorie che causano morti innocenti. Le “balas perdidas” uccidono con frequenza i bambini nelle viottole delle baraccopoli o passanti per le vie del centro delle principali città. I turisti sono più a rischio perché non sanno leggere le difficoltà.