Brennero: la differenza tra Merkel e Renzi

La notizia per noi non è tanto che Angela Merkel dice che “Se chiudiamo il Brennero l’Europa è distrutta”. La Merkel lo ha detto al congresso della Cdu del Meclemburgo-Pomerania, lanciando un avvertimento a Bruxelles dove martedì si decideranno le sorti del piano migranti.

La notizia non è che la Merkel parla di “solidarietà ragionevole” e di un nuovo assegno per rimpolpare il “Trust Africa”, gli aiuti ai Paesi africani, dopo quello assai più sostanzioso staccato alla Turchia con l’accordo tra Ue e Ankara per gli immigrati.

“Non possiamo fare finta di niente e dire che gli scafisti possono fare di tutto e noi semplicemente chiudiamo i confini”, ha detto Angela. No. La notizia è un’altra. Merkel ha detto quello che 48 ore fa il premier italiano Renzi aveva taciuto nella sua enews parlando di immigrazione.

Prima della chiusura della “rotta balcanica”, ha detto la Merkel, erano 50mila le persone giunte al confine tra Grecia e Macedonia. “Se questi flussi si spostano ora verso la Libia e l’Italia, non si può semplicemente dire: allora chiudiamo il Brennero”. Ecco, esattamente la parola magica dimenticata da Renzi nella enews.

Libia. Per Renzi infatti, l’immigrazione non è una “emergenza” e nella news il premier aveva scritto che i flussi da Grecia e Turchia non rappresentano una minaccia, essendo gli sbarchi più o meno in linea con quelli dello scorso anno, 50 persone dall’inizio del 2016.

C’è quindi una differenza tra Merkel e Renzi. Anche la cancelliera ieri parlava al suo elettorato, su un tema difficile e che non porta immediatamente consensi quale può essere l’immigrazione. Solo che per Renzi va tutto bene, nessun problema, la Libia manco viene citata. Per Merkel sì. Ed è paradossale che ce lo ricordi la Germania.

Intanto la Guardia Costiera italiana ha soccorso in mare altri 400 migranti, mentre si è appreso che 250 superstiti del naufragio avvenuto al largo di Creta arriveranno nel nostro Paese, e non in Grecia.