Brexit, Barnier chiede a May di lavorare con l’Ue e non contro
18 Maggio 2017
di Redazione
Michel Barnier, il capo negoziatore per la Brexit della Commissione europea, secondo quanto riferisce il quotidiano britannico “The Guardian”, ha esortato Theresa May, a lavorare con e non contro l’Unione Europea nelle trattative che stanno per iniziare. “Esortazione”; chiamiamola così, che arriva dopo le recenti polemiche sulle interferenze di Bruxelles nella campagna elettorale in corso in Gran Bretagna.
In un intervento al Parlamento europeo, il politico francese ha dichiarato: “Certamente non ho intenzione di arrivare a nessun accordo o a un cattivo accordo. Vogliamo concludere un accordo col Regno Unito, non contro il Regno Unito. Mi piacerebbe che da parte del Regno Unito ci fosse lo stesso spirito, di raggiungere un accordo con l’Ue, non contro l’Ue”.
Un tentativo, quello di Barnier, che va ad iscriversi nella scia di quanti a Bruxelles vorrebbero far passare il messaggio per cui nessuno, da quelle parti, ha intenzione di punire la Gran Bretagna o causare problemi al suo governo. Eppure dalle dichiarazioni a denti stretti di Juncker non emerge esattamente ciò.
Ad ogni modo, lasciando intendere che la May e il suo Paese non abbiano il giusto atteggiamento, Barnier ha esortato Londra a dimostrarsi un partner affidabile con un’intesa rapida sul saldo dei conti, sui diritti dei cittadini comunitari e sulla frontiera nordirlandese: “Non c’è molto tempo a disposizione per concludere un buon accordo (…) Dobbiamo fare in modo di risolvere i problemi dei cittadini, dei beneficiari dei fondi strutturali e dei confini. Dobbiamo creare le basi per la fiducia di cui c’è bisogno per costruire una relazione futura col Regno Unito, è una [condicio] sine qua non”.
Quanto al costo del divorzio, sul quale circolano stime di cento miliardi di euro, il capo negoziatore della Commissione ha precisato di non aver mai ipotizzato delle cifre e che la quantificazione dipenderà dalla metodologia adottata e non sarà di sua competenza. “Vorrei raccomandare a tutti gli attori economici di usare questo periodo per far sì che l’uscita, probabilmente nel marzo del 2019, sia più ordinata possibile”. Ma i numeri, presto, non saranno più solo azzardati e staremo a vedere chi è che provoca chi.