Brexit, Borse sotto pressione. A rischio fusione Londra-Francoforte

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Brexit, Borse sotto pressione. A rischio fusione Londra-Francoforte

19 Giugno 2016

Altro che ripresa di fiducia, alto che mercati che tornano a correre. Brexit spaventa le Borse eccome. Gli operatori,  che nelle settimane scorse hanno venduto in modo consistente, e gli operatori dei listini. Dopo l’avvertimento del Fondo Monetario Internazionale sui rischi di una uscita della Gran Bretagna dalla Unione Europea, si apprende che una vittima illustre di Brexit potrebbe essere l’annunciata fusione fra il listino di Londra, il London Stock Exchange, e quello di Francoforte, Deutsche Boerse.

L’allarme arriva dal Wall Street Journal: anche se i britannici dovessero scegliere il ‘remain’, la fusione, che creerebbe un colosso da 30 miliardi di dollari di capitalizzazione, non convince più di tanto i tedeschi. Brexit porterebbe a severi ostacoli alla chiusura dell’accordo, a causa di prevedibili pressioni sul fronte politico e di regole più severe. Se il gruppo frutto della fusione dovesse nascere avrebbe sede a Londra, cioè, ancora ipoteticamente, fuori dai confini della ‘nuova’ Europa.

Nei giorni scorsi il premier britannico, David Cameron, ha parlato di 100.000 tagli al personale “solo nella City di Londra”, Jp Morgan ha fatto sapere che molti dei 16.000 dipendenti “dovrebbero venire spostati sul Continente” in caso di Brexit e Hsbc ha parlato di almeno 1.000 spostamenti di sede nel personale. Mercati volatili su Brexit, dunque, ma c’è anche chi ci guadagna, con diversi fondi speculativi hanno provato a sfruttare l’irrequietezza di sterlina, listini e petrolio.

Un Hedge Fund americano si è specializzato in derivati il cui valore è legato alla volatilità del mercato, guadagnando circa il 25% dell’investimento.

Dalla Ue, si fa sentire il capogruppo del PPE al parlamento europeo, il tedesco Weber: “uscire significa uscire”, dice Weber, attaccando “Boris Johnson che non è leale con gli elettori quando dice che nella trattativa per l’uscita la Gran Bretagna avrà condizioni migliori” perché in quel negoziato “dovremo difendere gli interesse dagli altri 450 milioni di europei”. L’omicidio della laburista Jo Cox che ha insanguinato la campagna referendaria per Weber è stato “scioccante per tutti”. “Politicamente parlando, a livello europeo dovremmo evitare un dibattito estremista”.

A sopresa, il primo ministro ungherese Viktor Orban, noto per le sue posizioni fortemente critiche dell’Unione europea, ha rivolto un inedito appello filo-Ue agli elettori britannici che giovedì 23 giugno voteranno sulla Brexit. “La decisione è vostra, ma l’Ungheria è molto fiera di essere membro dell’Ue insieme a voi”, ha detto Orban.