Brexit: ‘conto’ potrebbe schizzare a 100 mld, ma May punta i piedi

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Brexit: ‘conto’ potrebbe schizzare a 100 mld, ma May punta i piedi

03 Maggio 2017

Pare proprio che il conto che l’Ue presenterà al Regno Unito per la Brexit potrebbe arrivare a 100 miliardi di euro, ma Londra non ci sta. Il ministro per la Brexit, David Davis, ha avvertito in un’ intervista tv che il suo Paese pagherà quello che gli compete, “non certo quello che vuole l’Ue”. E gli inglesi su questo genere di faccende non sono certo chiacchieroni.

Il pagamento dei ‘debiti‘ britannici resterà, comunque, fino alla fine uno dei nodi cruciali del negoziato sui termini per il ritiro del Regno Unito dall’Ue, negoziati che cominceranno non prima delle elezioni britanniche, l’8 giugno. Fino ad adesso si era sempre parlato di un ‘conto’ intorno ai 60 milioni di sterline, ma ora – almeno secondo il Financial Times- i Paesi europei stanno premendo per alzare il conto. Nel tentativo di far loro pagare l’onta? Chissà.

Ad ogni modo Francia e Germania, in primis, hanno l’obiettivo di fare stanziamenti per il settore agricolo dopo la Brexit e anche per pagare i costi amministrativi comunitari nel 2019 e nel 2020, spiega il quotidiano economico finanziario. Parigi e Varsavia vorrebbero introdurre, dopo la Brexit, contributi sui sussidi agricoli, mentre Berlino non vuole concedere a Londra una partecipazione sugli asset finanziari o immobiliari comunitari.

Ma intervistato dalla Bbc, Davis ha osservato che le cifre fanno parte degli “alti e bassi” del negoziato; che Londra considera i suoi “diritti e doveri” in modo serio, ma ha aggiunto di non avere visto ancora alcuna cifra realistica. “E’ nostra intenzione arrivare a un accordo, ma dobbiamo mantenere un’opzione alternativa. Ecco perché Theresa (May, la premier britannica; ndr) dice che nessun accordo è meglio di un cattivo accordo. Stamane ci vediamo chiedere 100 miliardi sui giornali. Siamo passati da 50 miliardi, a 60, fino a 100. Questo dimostra che ha ragione. So che non si sa dove andiamo a finire. La semplice verità è che sarà un negoziato duro”.

Davis ha poi aggiunto che Londra farà tutto “in modo corretto, ci assumeremo le nostre responsabilità. Ma dobbiamo discutere nel dettaglio quelli che sono i diritti e gli obblighi. Rispetteremo i nostri obblighi internazionali, ma accanto a quelli, tra attività e passività, ci saranno anche i nostri diritti, non solo quello che la Commissione vuole”.