![Brexit, Fmi lancia l’allarme: “Ci sarebbe rischio recessione”](https://loccidentale.it/wp-content/uploads/2.jpg)
Brexit, Fmi lancia l’allarme: “Ci sarebbe rischio recessione”
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19 Giugno 2016
La Fmi lancia un allarme che, probabilmente, vorrebbe influenzare l’esito del referendum: “La Gran Bretagna potrebbe scivolare in recessione nel 2017 nel caso in cui decidesse di uscire dall’Ue”. Il pil inglese, nello scenario in cui la Gb resta nell’Ue, è previsto in aumento del 2,2%, continuando la traiettoria in corso da anni.
Nel caso di addio, però, il Fondo mostra due possibili scenari: uno dalle conseguenze più contenute, stima una crescita all’1,4 per cento; il secondo contempla una contrazione dello 0,8 per cento. Rispetto allo scenario di base delineato dal Fmi, in caso di addio il pil inglese rischia un duro colpo: 5,6% inferiore al 2019.
L’FMI aggiungere che “Gran Bretagna è molto importante per alcune economie europee, ma in termini generale l’Ue è più importante per la Gran Bretagna di quanto la Gran Bretagna non lo sia per l’Ue”, per ricordare che gli asset del settore finanziario inglese rappresentano l’830% del pil nel 2014, ovvero quattro volte il peso che avevano negli anni Settanta.
Se la Gran Bretagna opterà per la Brexit, la Francia sarà inflessibile e il Consiglio d’Europa del 28 giugno dovrà dare prova di fermezza, ha sottolineato ieri il ministro dell’Economia francese, Emmanuel Macron, a Le Monde: “O si è dentro o si è fuori se i britannici sceglieranno di uscire, il Consiglio d’Europa dovrà lanciare un ultimatum a Londra e il nostro presidente della Repubblica sarà molto chiaro al riguardo. Non si potrà restare nell’ambiguità. Il giorno dopo l’uscita dall’Ue non ci sarà più passaporto francese per le imprese britanniche”.
Secondo il Fondo Monetario l’Italia, insieme a Francia, Germania e Spagna, risentirà dell’eventuale divorzio fra la Gran Bretagna. Sulle ipotetiche conseguenze per l’economia italiana è intervenuto anche Pier Carlo Padoan, per il quale non si sarebbero veri problemi.