Brexit, Johnson all’Italia: “Non importeremo più prosecco”

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Brexit, Johnson all’Italia: “Non importeremo più prosecco”

17 Novembre 2016

Durante un recente incontro, riferisce la stampa britannica, in riferimento alla Brexit Johnson ha spiegato di “volere il mercato unico ma non la libera ciroclazione delle persone”. Di fronte alla prevedibile opposizione di Calenda, il ministro degli Esteri di Londra non ha resistito alla tentazione della battuta. E ha sbottato: “Venderete meno prosecco“.

Fulminante la risposta del ministro italiano, lesto a ricordare al collega anglosassone che “l’Italia venderà meno prosecco a un solo Paese, il Regno Unito venderà meno fish and chips ad altri ventisette Paesi.” Il racconto è stato riferito dallo stesso Calenda in un’intervista a Bloomberg News dai toni piuttosto duri. Il ministro del governo Renzi ha riferito che la posizione di Johnson, sfrontato nel prevedere che “l’Italia avrebbe ammorbidito la propria posizione sulla Brexit poiché esporta moltissimo prosecco nel Regno Unito”, era “un po’ insultante”. Calenda ha inoltre giudicato che il Regno Unito sia “confuso” sul processo di negoziazione della Brexit e i suoi leader siano influenzati “in modo inaccettabile” da logiche di politica interna.

Sullo sfondo c’è il negoziato sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Sarà una “hard” Brexit, con l’uscita anche dal mercato comune, dunque con l’addio ai commerci senza pagare dogana, oppure una “soft” Brexit, scegliendo il modello della Norvegia, che è fuori dalla Ue ma dentro il mercato comune? Questo è il dilemma. Restare nel mercato europeo, naturalmente, significa lasciare libertà di movimento ai lavoratori degli altri ventisette paesi, ovvero non porre limiti all’immigrazione in Gran Bretagna: un punto, quest’ultimo, su cui la premier Theresa May non vuole cedere.