Brexit, Londra: semestre di presidenza del Consiglio europeo non ci interessa
21 Luglio 2016
Londra non assumerà la presidenza di turno dell’Unione europea nel secondo semestre del 2017 come originariamente previsto. E’ stata la premier Theresa May a comunicarlo direttamente al presidente del Consiglio Ue Donald Tusk.
Nel suo primo colloquio con Tusk, dopo aver assunto l’incarico di premier, May gli ha detto ieri di considerare questa decisione: “la cosa giusta da fare considerato che saremo molto occupati nei negoziati per l’uscita dall’Ue”.
La rinuncia al semestre di presidenza è stata annunciata poco prima della partenza di May per la Germania. Si tratterà della sua prima visita all’estero in cui incontra la cancelliera tedesca Angela Merkel e poi, domani, il presidente francese Francois Hollande per discutere delle condizioni e dei tempi della Brexit. L’argomento è anche al centro del primo Question Time che il primo ministro terrà in giornata prima di lasciare il Paese.
E contemporaneamente, John Kerry a Londra ha ricevuto dal nuovo governo britannico l’assicurazione che la piena collaborazione del Regno Unito con Washington continuerà. Indipendentemente dalla Brexit.
Il segretario di Stato americano ha incontrato la premier Theresa May e il ministro degli esteri Boris Johnson, parlando anche della Siria. Quest’ultimo ha voluto mettere i puntini sulle i: “Tutto il Paese sta fronteggiando un’altra terribile catastrofe umanitaria e quindi un potenziale aumento del numero di rifugiati che cercano di scappare dalla Siria. Russia è in una posizione unica per convincere il regime di Assad a porre termine alla carneficina e a ritornare al tavolo dei negoziati.”
Tra gli argomenti del colloquio tra Kerry e Johnson, la lotta all’Isis in Siria e in Iraq, ma anche in Europa. Kerry ha sentenziato: “Se la sicurezza della gente viene minacciata, come oggi su un treno da parte di un giovane con un’ascia o da un individuo disturbato e in qualche modo spinto a salire su un camion e ad investire un numero enorme di persone, questo non ci farà di certo diminuire il nostro impegno, che rimarrà forte come sempre”.
Intanto la Bank of England, nel rapporto di giugno sulle condizioni di business nei diversi settori dell’economia scrive che: “Non ci sono chiare evidenze di un forte rallentamento” dell’economia britannica dopo il voto sulla Brexit.