Brexit: petizione o bufala? Tre milioni di firme, hacker compresi

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Brexit: petizione o bufala? Tre milioni di firme, hacker compresi

27 Giugno 2016

I media si esaltano per la petizione che chiede un nuovo referendum su Brexit, dopo il voto al referendum della scorsa settimana che ha sancito l’uscita della Gran Bretagna dalla ue. Su giornali e tv ascoltiamo che la soglia dei tre milioni di firme della petizione è stata sfondata in una corsa fuori tempo massimo al Remain, dopo la vittoria del Leave alla consultazione del 23 giugno. 

A lanciare la petizione sul web, un cittadino britannico, William Oliver Healey, chiedendo di applicare una regola secondo cui se un referendum ha avuto un’affluenza inferiore al 75% e un risultato sotto il 60% di voti di approvazione, è possibile convocare una nuova consultazione sullo stesso quesito. Servono solo 100mila firme per imporre un dibattito parlamentare, ma le dimensioni della richiesta, spiegano sempre i giornaloni, pongono un serio problema al governo del premier (dimissionario) David Cameron.

In realtà è improbabile che ci sia un secondo ricorso al voto popolare, ma i numeri della petizione su Brexit costringeranno probabilmente il parlamento inglese a pronunciarsi sul tema, mentre la Scozia, che ha votato in massa Remain, annuncia una seconda consultazione popolare per l’indipendenza.

In realtà, la petizione per il nuovo referendum ha tutti i connotati di una mezza bufala. Chi prova a firmarla sul sito, può, senza troppi problemi, scrivere di risiedere nel Regno Unito pur vivendo da qualche altra parte e sottoscriverla lo stesso. Non solo: 70.000 firme sulla petizione sono state cancellate perché “false”, ha annunciato su Twitter la Commissione pubblica che valuta la validità della raccolta di adesioni.

Un gruppo di hacker ha rivendicato l’azione nella quale sarebbero stati inseriti nomi e Paesi di residenza fasulli, fra cui Città del Vaticano e la Corea del Nord. Last but not least, l’Healey che ha lanciato la petizione in realtà era un attivista del Remain che lo aveva fatto temendo uno sconfitta del suo schieramento alla consultazione. Secondo il Sunday Express, Healey ha lanciato la petizione il 25 maggio: quasi nessuno l’aveva notata, ma ora è stata invece “dirottata” dagli attivisti del Remain e ha ottenuto un successo travolgente, sempre che sia tutto oro quello che luccica. E non invece una bella patacca.