Brexit, terrorizza il mercato: anche piazze asiatiche in ribasso
13 Giugno 2016
di redazione
L’indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in picchiata del 3,51% a 16.019,18 punti. L’indice Nikkei fin dall’inizio delle contrattazioni ha perso oltre il 2%, in presenza di un apprezzamento della divisa nipponica fin sotto quota 106 nei confronti del dollaro, mentre sull’euro si è portata ai massimi da oltre tre anni intorno a un cambio a 119. L’euro è quindi tornato al livello dell’aprile 2013.
Lo yen è considerato un bene-rifugio in tempi di percepite turbolenze e di scarsa propensione al rischio da parte degli investitori: resta forte la correlazione tra andamento del cambio e performance del Nikkei. Non a caso oggi sono in pesante calo i titoli delle società esportatrici. Ma anche il comparto finanziario e quello dell’energia (dopo il calo dei prezzi petroliferi) soffrono.
Intanto l’ultimo sondaggio della Bank of Japan segnala un deterioramento della fiducia delle grandi imprese manifatturiere nel periodo aprile-giugno per lo più a causa del rialzo dello yen. Oggi, infine, i dati provenienti dalla Cina sono apparsi di tenore misto senza grandi sorprese, con la produzione industriale a maggio in rialzo del 6% su un anno prima e dello 0,45% sul mese precedente, sostanzialmente secondo le attese, al pari delle vendite al dettaglio.
Le vendite che stanno condizionando questo avvio di settimana sono il frutto dei timori per la possibile Brexit. Secondo alcuni osservatori è evidente che la paura per un’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, abbia innescato una corsa verso i più classici dei beni rifugio come lo yen, il franco e il Bund.