Brexit, tornano i vertici. Renzi: serve una svolta. Ma la Germania vuole temporeggiare

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Brexit, tornano i vertici. Renzi: serve una svolta. Ma la Germania vuole temporeggiare

27 Giugno 2016

L’agenda di Bruxelles è fitta di vertici. Ma i protagonisti portano il loro personale punto di vista rispetto alla ‘soluzione Brexit’ e sul tavolo ci sono già divisioni. Innanzitutto ci sono Francia e Italia che vorrebbero arginare la speculazione sui mercati, invece la Merkel vuole temporeggiare.

Renzi spera di approfittare dell’onda anti rigorista per strappare qualche ‘agevolazione’: regole più morbide sugli investimenti, ovvero un aumento rispetto a quelli del 2015 da scorporare dal Patto di Stabilità. Fuori dai parametri di Maastricht sarebbero compresi anche gli incentivi statali per gli investimenti privati. L’Eliseo sarebbe d’accordo e anzi vorrebbe modifiche ancor più profonde per evitare una Finanziaria da lacrime e sangue in piena campagna elettorale (la Francia va al voto tra dieci mesi). Richieste alle quali la Merkel difficilmente sarà disponibile, però.

C’è poi il tema dell’immigrazione. L’Italia punta a irrobustire il Migration Compact per l’Africa mentre Parigi punta a una «Schengen 2» per maggiori controlli europei alle frontiere esterne.

Sul tavolo anche il progetto, finora una chimera, di una difesa comune con l’integrazione degli eserciti di Francia, Germania, Italia e Polonia. Un’operazione finora ostacolata dalla Gran Bretagna e che ora potrebbe procedere spedita.

Il tavolo di stasera sarà a tre. Italia, Francia e Germania. Renzi vorrebbe un divorzio rapido, cosa che alla Cancelliera non va giù: poco prima dell’incontro all’Eliseo tra Hollande e Renzi, ha fatto sapere che non ci sono ragioni per essere particolarmente cattivi con Londra. Hollande vuole che si metta subito mano ad alcuni dossier come il completamento dell’unione bancaria. Ma anche qui la Merkel tende a temporeggiare.  

Di Marine Le Pen che guadagna terreno si è parlato ovunque. Molto meno della concretissima possibilità che la destra populista di “Alternative fur Deutchland” riesca ad entrare nel Bundestag prendendo consensi proprio al partito della Merkel. E’ per questo che la Merkel va ad una velocità diversa rispetto agli altri leader europei e non vuole forzare la mano.

Intanto Matteo Renzi ribadisce il suo punto di vista prima al Senato e poi alla Camera,  nel dare comunicazione delle richieste dell’Italia al summit di questa sera a Berlino: “Il voto inglese pesa come un macigno nella storia dell’Unione europea”.