Briguglio: “Due partiti di centrodestra? Non sarebbe un dramma”
19 Aprile 2010
di redazione
"La scelta del presidente Fini di spogliarsi della carica di terza carica dello stato e di dare il suo contributo in prima persona a un appuntamento decisivo per la vita stessa del Popolo della Libertà, è un’assunzione di responsabilità non solo verso la nostra comunità politica ma anche verso l’elettorato del centrodestra e nei confronti degli italiani". Lo scrive il Vice Presidente dei deputati del Pdl, Carmelo Briguglio, sul sito di Generazione Italia. In vista della Direzione nazionale di giovedì, Briguglio è chiaro: "Qualunque esito è possibile. Non ci auguriamo una ricomposizione ipocrita e destinata a liquefarsi nel giro di qualche mese o poche settimane. Ma una conclusione positiva per il centrodestra e soprattutto per la nostra Nazione" ha detto Briguglio.
Il vicepresidente si è augurato una veloce ricomposizione all’interno del Pdl, ma "può anche darsi – ha detto – che gli italiani rifiutino il tentativo di costruire un bipolarismo ordinato intorno a due partiti grandi, forse troppo grandi in cui, nonostante molti valori comuni, ci sono storie politiche e anche personali diverse, sensibilità e vocazioni non omogenee, che non riescono ad amalgamarsi in una nuova identità. Sarebbe un dramma? Noi crediamo di no", ha precisato Briguglio. "Al posto del partito unico – ha poi continuato – due partiti di centrodestra, con profilo diseguale e proprie specificità, legati da un rapporto di coalizione, dall’alleanza di governo, dal programma comune votato dagli elettori". In questo modo, secondo il vicepresidente, la classe dirigente e gli elettori sarebbero liberi di fare le proprie scelte senza né forzature né divisioni.