Brindisi, piccoli Breivik crescono?

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Brindisi, piccoli Breivik crescono?

20 Maggio 2012

Lo dicono gli inquirenti, lo dice in conferenza stampa il procuratore della Repubblica di Brindisi e sembra confermarlo il procuratore Caselli: un uomo adulto, c’è un primo identikit, nella notte di venerdì ha piazzato il cassonetto-bomba davanti alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi. L’ordigno è stato azionato a distanza al passaggio delle ragazze – la belva, insomma, si è goduta lo spettacolo,  voleva la strage. E così, dopo che per tutta la giornata di ieri si era evocato il ritorno alla strategia della tensione e puntato il dito sulla “Quarta mafia”, la Sacra Corona, prende piede l’ipotesi del “gesto isolato”, vigliacco e micidiale, per diffondere la paura e seminare l’odio. L’uomo non è ancora stato identificato, si parla di "un ex militare esperto di elettronica", la notizia non viene confermata ma neppure smentita. Chi ha messo la bomba? Un Breivik dell’Europa meridionale che ce l’ha col mondo, con la bellezza e la vita? Un pazzo? Ma il lupo è sempre meno solitario di quanto pensi. Il fatto che il cassonetto-bomba sia stato spostato da un solo uomo non vuol dire che l’animale sia un lupo solitario, o che sia stato per forza lui a premere il pulsante. Dietro Breivik c’era una comunità virtuale di pseudo o post-templari che lo appoggiava ed ha applaudito alla strage di Utoya. Chi sono i sodali dell’assassino ancora senza nome di Brindisi ripreso dalla telecamera? “Anche dietro al pazzo c’è qualcuno che lo arma, che lo aiuta, che lo incoraggia. I mitomani si mettono in moto solo in particolari situazioni – dice il criminologo Francesco Bruno – basti pensare a cosa è successo in Francia con la strage di Tolosa”. Il procuratore distrettuale antimafia di Lecce, Cataldo Motta, spiega che “si può ipotizzare che si tratti di terrorismo ma non nell’accezione tradizionale che abbiamo conosciuto negli anni passati”. Ma se la pista non è lo stragismo intimidatorio mafioso, se non sono le schegge impazzite dell’insurrezionalismo greco che nel porto di Brindisi hanno il loro primo attracco, cos’è questo desiderio di sangue per il sangue? Uccidere per il gusto di farlo, perché il mondo non mi sta bene. Sarebbe questa “l’anomalia”, il nuovo terrore. Una bomba-fai-da-te, una fantasia popolata di mostri, anche se  non basta qualche manuale amatoriale scaricato da Internet per riprodurre un innesco con telecomando, ci vuole un esperto. Bisogna aspettare, “avere pazienza”, chiede il governatore Vendola, incastrare notizie e indizi. Non ci stupiremmo, però, se si scoprirà che “il prode” Breivik è sbarcato il Salento, con la sua corte di demoni e di barbari. L’Europa sta franando, anche senza bisogno di una strategia della tensione.