Brucia la giungla di Calais, Francia: “Missione conclusa”
27 Ottobre 2016
Proseguono i lavori di smantellamento della “giungla”, la bidonville alle porte di Calais, nel Nord della Francia, dove nei giorni scorsi sono stati sgombrati con la forza un numero compreso tra 6mila e 8mila migranti, che vivevano nel campo in condizioni precarie e degradanti. Stamattina sono arrivate una escavatrice con delle ruspe per ‘ripulire’ l’area, mentre le forze dell’ordine impediscono l’ingresso a giornalisti e ai clandestini che vivevano nel campo.
Ieri sera le autorità francesi hanno annunciato di aver concluso le operazioni di evacuazione dei migranti, ridistribuiti su tutto il territorio francese. Secondo diverse ong, ci sarebbero comunque ancora decine di persone nella zona. “E’ davvero la fine della giungla, la nostra missione si è conclusa” ha detto il prefetto Buccio, i migranti “possono cominciare una nuova vita” in Francia.
5.596 persone sono state “messe al riparo” nei tre giorni di operazioni, con i pullman che hanno caricato i “volontari”, migranti provenienti in gran parte da Eritrea, Etiopia, Sudan e Afghanistan. Ma nella notte di ieri tra i resti di tende e baracche, e tra i fumi sollevati dagli incendi nella bidonville, c’erano ancora migranti che si spostavano nel campo, ancora nella speranza di raggiungere la Gran Bretagna.
Nella baraccopoli sarebbero anche rimasti 100 minori non accompagnati, denuncia Caroline Gregory dell’ong britannica Calais Action attiva nel campo, in una intervista alla BBC. Le autorità francesi hanno reso noto che, a ieri sera, 5.600 persone erano state trasferite, inclusi 1.500 minori, 243 dei quali in Gran Bretagna. “Abbiamo implorato le autorità francesi a far davvero qualcosa per i profughi minorenni, ma non è stato fatto nulla”, ha sottolineato Gregory. Gli attivisti hanno sistemato i bambini nel magazzino in cui venivano registrati i migranti prima del loro trasferimento e in una struttura provvisoria usata come scuola nel campo.