Brunetta, riequilibrio nel Governo. Renzi tigre di carta
21 Luglio 2013
di redazione
Renato Brunetta non parla di rimpasto ma in una intervista ad Avvenire spiega che serve un riequilibrio nel Governo di Enrico Letta. "Tra il Pd e il Pdl c’è stato uno scarto di voti pari allo 0,3%. Invece il Partito democratico ha quasi il doppio di ministri, rispetto a noi. Serve un riequilibrio", spiega. E così, a Epifani che chiedeva di fare il tagliando al Governo il prossimo settembre, il capogruppo Pdl alla Camera risponde che "si dovrà arrivare a una pari dignità di rappresentanza nel governo, proporzionata ai voti raccolti alle elezioni". Brunetta non attacca i "tecnici" dicendo che "preferisco non discuterne", ma ragiona sulla ipotesi di una tenuta dell’esecutivo: "Se invece si vuole cambiare prospettiva e ragionare in termini di legislatura," aggiunge pensando all’obiettivo dei 18 mesi di Letta, "allora serve un riequilibrio, funzionale anche a un diverso programma". Insomma, ragionando in termini costruttivi, Brunetta alza il piatto del governo di scopo, chiedendo "un programma di legislatura, sull’esempio di quello che, nello scorso decennio, ha consentito alla Germania di portare a compimento le riforme necessarie". La scommessa resta il tandem Letta-Alfano, mentre Renzi viene ridimensionato a "tigre di carta". Brunetta, infine, affresca il percorso che da domani dovrebbe portare a una soluzione del problema Imu ("cancellazione per la prima casa, i terreni agricoli e una revisione per capannoni e beni strumentali") e al non aumento dell’Iva ("scongiurato grazie all’anticipo e incremento dei fondi per la restituzione dei debiti della Pubblica amministrazione alle imprese"). Come dire, se questi sono i falchi che vorrebbero far cadere il Governo, allora la rappresentazione che si dà di Brunetta è davvero fantasiosa. Certo, il Pdl non vuole accontentarsi e intende riequilibrare le forze all’interno del Governo. Ma non sembra certo una richiesta eversiva.