Brutto a dirsi ma i “tagli lineari” servono
30 Gennaio 2013
In tutti i paesi occidentali si parla di tagli alla spesa pubblica – il problema come sempre però è come farli, cosa tagliare, quanto tagliare, quando tagliare ecc. Appena si entra nei dettagli si toccano interessi particolari e tutti i programmi diventano essenziali – la burocrazia e le varie ‘corporazioni’ si chiudono a riccio e succede poco o nulla. Tutt’al più si rallenta la crescita dello stato e della burocrazia. In molti casi questo è l’unico successo.
Jeff Bergner sul Wall Street Journal (vedasi The Case for Across-the-Board Spending Cuts) propone una semplice misura: tagli ‘across the board’, uguali in percentuale per tutti i dipartimenti e tutti i programmi. Molti critici chiameranno tale politica brutale e ingiusta – la politica dell’accetta. Ma come Mr Bergner fa notare per molti programmi un taglio del 1% o 2% non sembra davvero così critico. Infatti se tutti i programmi partecipano i tagli si possono contenere e rimarrebbero limitati – 1, 2 o 3%. Se invece si adottano tagli specifici solo per alcuni programmi per raggiungere lo stesso livello di riduzione della spesa, i tagli necessari sarebbero molto più incisivi, il 5 o 10%.
L’unica cosa de decidere sarebbe il livello dei tagli. Molti partiti in competizione per le elezioni di Febbraio promettono una riduzione della spesa – per esempio 5% entro 5 anni. Perché non allora adottare tagli equi dell’1% ogni anno per 5 anni?
E se si temono le conseguenze sulla domanda di tali tagli alla spesa pubblica (se mai ce ne fossero visto che una riduzione dell’ 1% o 2% in molti programmi si potrebbe trovare facilmente attraverso misure di efficienza) si applica l’altra faccia della medaglia: si tagliano le tasse dell’ 1% ogni anno per 5 anni. Tutte le tasse, per tutti. Tale politica, come ampiamente dimostrato da molti economisti, è la migliore cura per la crescita.
Il risultato finale – meno spesa, meno tasse, più crescita. Troppo semplice? Forse, ma fino ad oggi i vari governi hanno introdotto ed introducono misure sempre più complicate; perché non provarne una semplice? Non può fare molto peggio.