Bruxelles capitale dell’islamically correct

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Bruxelles capitale dell’islamically correct

Bruxelles capitale dell’islamically correct

05 Settembre 2007

La cosa migliore, secondo il sindaco di Bruxelles Freddy Thielemans (ribattezzato “il gran Muftì del Belgio” da quelli di “Stop Islamisation Now”), sarebbe quella di non fare la manifestazione che l’11 settembre vedrà in piazza migliaia di europei contrari alla strisciante islamizzazione del Vecchio Continente.

Troppe grane con maggioranza e opposizione e troppi rischi con la comunità musulmana locale, aggressiva almeno come quella dei Paesi Bassi, paese dove il regista Theo van Gogh trovò il suo non cercato martirio. Però se proprio quei rompi scatole dei manifestanti non ne potranno fare a meno di esprimere liberamente il proprio pensiero, dovranno accettare e osservare alla lettera le regole di una sorta di decalogo islamically correct emanato dalla polizia locale giusto l’altro ieri. Regole che scambiano le eventuali vittime di possibili aggressioni con i carnefici e che legano mani, piedi e voci di protesta ai pacifici manifestanti di “Stop Islamisation Now”.

Le ultime notizie riportano che la presenza della polizia belga sarà massiccia e che anche ad Anversa verranno dislocati un centinaio di agenti in occasione della manifestazione di Bruxelles. Le informazioni che vengono date è che gli agenti hanno l’ordine di intervenire in caso di disordine e di violenza, con cannoni e idranti ad acqua, oltre che con i gas lacrimogeni. Gli agenti saranno anche dotati di cani poliziotto.

Ipocritamente  viene anche detto che non ci si deve preoccupare poiché per Bruxelles tale assetto di polizia è normale. Poi però viene precisato, scrivono gli organizzatori, che “se subiremo disturbi o attacchi da gruppi musulmani o filomusulmani non dovremo rispondere alle provocazioni, perché in questo caso impediremo alla polizia di svolgere il proprio lavoro e non potrà indirizzare la sua attenzione contro chi eventualmente ci attacca”.

Non basta, nella circolare mandata a tutti i referenti delle nazioni che parteciperanno alla manifestazione (Inghilterra, Italia, Austria, Svizzera, Olanda, Danimarca, Spagna, Germania) si legge anche che ” é comunque probabile che accadano disordini, ma la polizia non sarà contro di noi (bontà sua, ndr), sempre che ci manteniamo in formazione pacifica, così abbiamo pensato di organizzarci con 60 dei nostri che forniranno il servizio d’ordine, per cercare di mantenere i dimostranti entro le file”.

Totale? “Nella peggiore delle ipotesi, ci sarà proibito di continuare la manifestazione e verremo bloccati e arrestati tutti, trattenuti insieme in una vasta prigione per 12 ore e rilasciati senza conseguenze, purché non si faccia resistenza all’arresto”. Nota ironica degli organizzatori: “A noi sembra che questa eventualità possa avere dei risvolti originali, voi non trovate?  E’ questo un uso che in Belgio è abbastanza abituale viene chiamato “administratieve aanhouding” corrispondente al periodo della manifestazione; ci viene riferito che questa è una possibilità molto improbabile, ma é giusto che vi informiamo e dato che crediamo che la dimostrazione non sarà proibita dalla Corte alla quale abbiamo fatto appello, potremo avere una manifestazione pacifica in uno splendido giorno di sole”.

In pratica però chi contravverrà a queste regole politically correct rischierà di essere lui arrestato o sommerso dal flusso idrico degli idranti antisommossa, con il rischio che i manifestanti vadano a cacciarsi per giunta nella tana del lupo e a prendere le botte tanto dagli estremisti islamici quanto dalla polizia che sembra più preoccupata a evitare le polemiche politiche del giorno dopo che gli scontri di quello prima.

Considerate queste penose circostanze sono già iniziate le prime defezioni. A cominciare da quella della delegazione degli italiani: i manifestanti  che dovevano partire da Milano hanno deciso che probabilmente l’11 settembre sarà molto più prudente e igienico inscenare la protesta nel capoluogo lombardo sotto il consolato belga che a Bruxelles. La rappresentante italiana Adriana Bolchini scuote la testa e dice: “Non garantiscono la nostra sicurezza, qui ci sono anche persone di una certa età mica siamo no global o terroristi islamici noi”. Il sindaco Muftì di Bruxelles a quanto pare ha ottenuto il duplice scopo di evitare grane nella propria maggioranza e reazioni degli islamici contro la propria città. Questa è l’Europa oggi.