Buon Natale socialista, in Venezuela Maduro passa alle requisizioni di giocattoli

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Buon Natale socialista, in Venezuela Maduro passa alle requisizioni di giocattoli

11 Dicembre 2016

“Giocattoli per tutti i socialisti”, è l’ultima strategia lanciata dal presidente del Venezuela Maduro per tenere a bada un Paese sempre sull’orlo di una guerra civile. Bloomberg  racconta che l’ente di controllo dei prezzi venerdì scorso ha sequestrato ben 4 milioni di giocattoli dai magazzini più importanti di Caracas per annunciare che li avrebbe distribuiti ai bambini poveri in vista del Natale. William Contreras, considerato “lo zar dei prezzi del Paese”, ha accusato la Distribuidora Kreisel (l’azienda venezuelana di importazione) di aver contraffatto i prezzi dei giocattoli.

Contreras ha quindi chiesto che gli amministratori della società fossero sottoposti a fermo, vietandogli di lasciare il Paese. “Questi prodotti saranno utilizzati dal Clap”, ha detto, riferendosi alla rete che distribuisce cibo ai residenti a basso reddito. I ragazzi e le ragazze del Venezuela avranno il regalo garantito e le aziende “impareranno che non possono giocare con i diritti dei venezuelani”.

Il Venezuela però avrebbe bisogno di ben altri regali. L’inflazione a tre cifre e una moneta al collasso tengono con l’acqua alla gola un intero popolo. I supermercati sono vuoti, fiorisce il mercato nero dei farmaci e i beni di lusso praticamente arrivano solo dall’estero. Una legge del 2013 permette al governo di fissare i prezzi, in particolare per beni di prima necessità come farina, carne e pane, e imporre limiti ai margini di guadagno per i commercianti, normalmente fissati al 30%. E le autorità governative, hanno negli ultimi anni, guarda caso, ordinato tagli di prezzo proprio del 30% in vista delle vacanze di Natale, e sconti nei negozi con largo anticipo.

Il tentativo è di muovere l’economia? Opinabile. Già nel 2013, il presidente Nicolas Maduro aveva accusato i rivenditori in tutto il paese sudamericano di truffe sui prezzi e schierato l’esercito per abbassarli, soprattutto per i negozi di elettronica e di elettrodomestici. Il leader socialista aveva persino ordinato ad una di queste catene di dimezzare i prezzi della merce perché tutto tornasse “ad un livello di equità” e a liquidare il loro inventario, il tutto in diretta televisiva. Si tratta di decisioni che rischiano solo di portare alla bancarotta di migliaia di negozi piccoli e medi, già affogati dalla crisi.

Dalle uova alle scarpe per bambini, il governo venezuelano non ha mai smesso di mettere le mani sui prezzi, imponendo sanzioni o la confisca dell’intera merce, e manomettendo in definitiva le sorti dell’intera economia. In questo nirvana socialista c’è anche spazio per un Babbo Natale che ruba ai poveri per dare ai poveri.