Bus della libertà a Bologna tra insulti e divieti, se difendere la Costituzione ora è un pericolo
27 Febbraio 2018
Ma in Italia la libertà di espressione è ben tutelata? Chi ha seguito il tour del Bus della Libertà, l’iniziativa di Generazione Famiglia finalizzata a ribadire un messaggio semplice semplice “Non confondete l’identità sessuale dei bambini”, con tutte le vicende annesse, forse un’idea se la sarà fatta. Dopo la revoca del permesso di occupazione del suolo pubblico e dunque di svolgere la manifestazione a Torino da parte dell’assessore alle “famiglie”, esponente dell’Arcigay locale, la tappa bolognese non è stata certo da meno.
Poco prima dell’arrivo del pullman a Bologna, gli organizzatori vengono informati dalla Digos che la manifestazione si sarebbe dovuta spostare da un’altra parte, in via San Domenico, e non in piazza Malpighi come precedentemente concordato perché lì i centri sociali si erano dati appuntamento per una contromanifestazione. “In tutte le tappe ci sono state polemiche ed ostacoli, ma è la prima volta che si cerca di impedire fisicamente di esprimere le nostre opinioni” hanno commentato gli organizzatori dell’iniziativa. A quel punto è stato il senatore Carlo Giovanardi, intervenuto all’iniziativa, a chiamare il questore per chiedere spiegazioni: se infatti il bus era scortato dalle forze dell’ordine, come mai la manifestazione si sarebbe dovuta spostare finendo poi per andare all’aria, dato che le comunicazioni sono arrivate all’ultimo e molti sarebbero stati impossibilitati a partecipare? Alla fine, il bus è tornato nel luogo preposto, sempre scortato dalle forze dell’ordine dove si è svolta la manifestazione con il sottofondo degli insulti dei membri dei centri sociali al grido di “omofobi” e “fascisti”.
Tralasciando il fatto che insultare chi manifesta e lotta contro la barbarie dell’utero in affitto e per i diritti dei bambini ad avere una mamma e un papà, per poi professarsi antifascisti e a tutela della dignità umana di alcune categorie di persone rimane un controsenso, è assurdo che per difendere un principio contenuto e garantito dalla nostra Costituzione (e non un capriccio di alcuni) si metta a rischio la libertà di espressione. “Non è accettabile che cittadini che vogliono esercitare un loro diritto e difendere la Costituzione vengano tacitati e subiscano limitazioni alla libertà di espressione” ha dichiarato il senatore Giovanardi. “Anche perché se non fossimo intervenuti, alla fine i facinorosi avrebbero avuto la meglio impedendo che una manifestazione con tanto di autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico si potesse svolgere”.
Ma non è tutto. C’è stato anche chi, come Danilo Cosentino, candidato di Leu, ha esultato per il fatto che la manifestazione fosse saltata impedendo così a Giovanardi di parteciparvi. Forse non era stato informato per tempo che alla fine le attività del bus si sono svolte regolarmente sia pur sotto scorta, fatto sta che nessuno dei compagni di Liberi e Uguali a partire da Grasso ha preso le distanze da questa presa di posizione. “LeU esulta se non è possibile parlare. E’ questa l’idea di Grasso su libertà e uguaglianza?” ha dichiarato Eugenia Roccella, candidata di Noi con l’Italia, punzecchiando il presidente del Senato.
Di fronte a tutto questo, una cosa è sempre più chiara: chi difende le regole e le rispetta viene deriso e soprattutto rischia di essere censurato. E’ veramente questa la libertà di espressione che tutti (ma proprio tutti) vogliamo?