Bush: “Ritiro dal Vietnam? Fu un grave errore”
22 Agosto 2007
di redazione
In un discorso a Kansas City, davanti al congresso annuale
dei reduci dalle guerre all’estero, George W. Bush ha preso spunto dalla guerra
in Vietnam spiegando che “allora come oggi la gente diceva che il vero problema
era la presenza americana. Che, se ce ne fossimo andati, le stragi sarebbero
finite. Ma l’errore più grave in Vietnam fu proprio quello di andar via”.
Quindi ha precisato il Presidente americano che quell’errore
è oggi “una eredità incontrovertibile del Vietnam. Il prezzo del ritiro
americano è stato pagato da milioni di cittadini innocenti le cui sofferenze
hanno aggiunto nel nostro vocabolario termini come Boat People, Campi di
Rieducazione e Killing Fields”.
“Oggi dobbiamo chiederci se la nostra generazione di
americani resisterà alla tentazione della ritirata – continua Bush – e farà in
Medio Oriente ciò che i veterani in questa stanza hanno fatto in Vietnam”.
Inoltre secondo il presidente
statunitense la guerra dell’America in Iraq è paragonabile alle guerre
condotte da Washington contro i nazisti, il Giappone imperiale e i sovietici.
Bush sostiene che “Il frutto del sacrificio americano e della perseveranza in%0D
Asia è un continente più libero, stabile e prospero, un continente la cui gente
vuole vivere in pace con l’America e non attaccarla”.
Quindi Bush ha aggiunto che al Qaeda e gli estremisti
islamici faranno proprio la fine di questi regimi: “Sono certi della loro causa
come lo erano i nazisti, gli imperialisti in Giappone e i comunisti sovietici.
E sono destinati allo stesso destino. La più grande arma nell’arsenale della
democrazia è il desiderio di libertà scritto nel cuore del Creatore”.