Bush: stato palestinese possibile entro un anno

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Bush: stato palestinese possibile entro un anno

10 Gennaio 2008

Il presidente americano George W. Bush ha detto oggi ai palestinesi di ritenere
che il trattato di pace con Israele che istituisce uno stato indipendente sarà
firmato entro la scadenza del suo mandato alla Casa Bianca.

Sfidando quanti hanno espresso scetticismo sugli obiettivi della prima visita
di un presidente americano a Ramallah, Bush ha detto durante una conferenza
stampa congiunta col presidente Mahmoud Abbas: “Io credo che succederà, che sarà
firmato un trattato di pace entro la scadenza del mio mandato”.

“Sono fiducioso che con aiuti appropriati lo stato della Palestina emergerà”,
ha aggiunto Bush, specificando che è pronto a fornire supporto politico ed
economico ma che Abbas e il primo ministro israeliano Ehud Olmert devono
“collaborare per fare scelte dure”.

Parlando dal complesso residenziale di Muqata, dove l’ultimo leader
palestinese Yasser Arafat fu assediato dalle forze israeliane, il suo successore
Abbas ha definito Bush il primo presidente americano a impegnarsi completamente
per sostenere uno stato palestinese.

Per i critici, Bush ha fallito nel far valere il peso di Washington per porre
fine al conflitto israelo-palestinese durante i primi sette anni della
presidenza, e molti dubitano che le divergenze possano essere appianate ora,
mentre Bush cerca di risollevare i rapporti col Medio Oriente dopo i cinque anni
di guerra in Iraq.

Abbas ha chiesto a Bush di fare pressioni su Israele per alleviare le
restrizioni di sicurezza nella Cisgiordania occupata, che secondo i palestinesi
paralizzano società ed economia, e di fermare gli insediamenti israeliani. Il
presidente ha detto: “Capisco la frustrazione. Ma capisco anche che gli
israeliani… vogliono sapere se ci sarà protezione dai pochi che
uccidono”.

Ma Bush, che per molti arabi è troppo vicino a Israele per comportarsi in
modo equilibrato, ha anche chiesto che Israele assicuri il futuro stato
palestinese i territori siano contigui, e non sia interrotto da insediamenti
israeliani e blocchi di sicurezza. “Uno stato a groviera non funziona”.

Bush ha anche chiesto a Israele, che spesso lancia raid contro i militanti in
Cisgiordania, di non intraprendere azioni che minaccino le forze di sicurezza di
Abbas.

Politicamente debole, Abbas spera che la visita di Bush a Ramallah aumenti la
sua stima tra i palestinesi, ormai senza speranza sulla fine all’occupazione
israeliana e la realizzazione del loro sogno di uno stato indipendente.

Ieri si è svolto il colloquio col primo ministro israeliano Ehud Olmert a
Gerusalmme, e Bush si è definito “molto speranzoso” sulle prospettive di pace,
aggiungendo che però non si stava facendo illusioni e che sapeva che si trattava
di un “lavoro duro”.