Caccia anglo-francesi e missili americani scatenati contro Tripoli
20 Marzo 2011
di Jasmine Trio
L’Operazione "Odissey Dawn" contro il regime di Muhammar Gheddafi è scattata la notte scorsa e prosegue con il bombardamento delle postazioni di artiglieria e dei carri armati del Rais. Ad aprire le danze sono stati i Mirage e i Rafale francesi che hanno preso di mira le postazioni del Colonnello già nella serata di ieri; poi una pioggia di missili lanciati dalle navi americane e dai Tornado inglesi ha illuminato la notte di Tripoli.
Da stamattina all’alba le operazioni sono riprese e i francesi e gli americani continuano ad attaccare. Secondo CBS, gli aerei ‘invisibili’ Stealth avrebbero lanciato oltre 40 bombe contro un aeroporto libico. Secondo il cancelliere dello scacchiere inglese, Osborne, l’operazione Odissey Dawn fino adesso ha impedito al Colonnello di riprendersi Bengasi.
La reazione del Colonnello Gheddafi, che ha cercato fino all’ultimo di strappare la città in mano ai ribelli, è stata rabbiosa. Il Colonnello ha minacciato che "il mediterraneo diverrà un campo di battaglia", mentre stamani ha ripetuto che l’Occidente verrà sconfitto, com’è stato sconfitto da Al Qaeda. La tv di stato libica mostra immagini di civili colpiti dalle bombe della coalizione, mentre il governo libico ha annunciato che non collaborerà più nel contenimento dei flussi migratori.
Per quanto riguarda l’Italia, il premier Berlusconi dopo il vertice di Parigi ha affermato che Gheddafi ha i giorni contati; il nostro Paese non parteciperà in prima persona ai raid sulla Libia, ma ha messo a disposizione tutte le sue base aeree per favorire le operazioni. Il Cav. ha anche assicurato l’opinione pubblica che eventuali ritorsioni del Colonnello non possono raggiungere l’Italia.
Oggi il ministro degli esteri inglesi, Hague, ha fatto sapere che Gheddafi non parla più in nome della Libia, "il rais continua ad avere liquidi per comprare appoggi," ha spiegato Hague, "ma come vediamo dalle numerose defezioni in tutto il mondo, c’è una vasta opposizione da parte di chi sente di avere la possibilità di esprimersi in questo senso". Secondo la Gran Bretagna la risoluzione votata alle Nazioni Unite non permette un regime change ma dà ai libici la possibilità di "scegliere il loro futuro".