Calais, fuoco e fiamme nella giungla. Lo sgombero termina stasera

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Calais, fuoco e fiamme nella giungla. Lo sgombero termina stasera

26 Ottobre 2016

Contrariamente a quanto annunciato in precedenza dal prefetto di Calais, Fabienne Buccio, lo sgombero della cosiddetta ‘Giungla’ non è ancora finito. Dopo gli incendi delle ultime ore, che avevano condotto all’allontanamento di tanti migranti anche per lasciare spazio ai vigili del fuoco, molti di loro stanno progressivamente rientrando nella bidonville: è quanto riferisce un giornalista di BFM-TV presente sul posto.

La prefettura del Pas-de-Calais aveva detto che gli incendi nel campo sono solo una tradizione dei migranti per dire addio ai loro alloggi di fortuna. Da questa notte al campo Giungla si moltiplicano gli incendi. Le immagini diffuse dalle reti all news di Francia sono impressionanti. Una densa coltre di fumo nero si solleva nel cielo di Calais mentre il fuoco divora le tende e le baracche dei migranti in corso di evacuazione.

L’evacuazione dovrebbe “finire questa sera”: lo ha detto il prefetto di zona Fabienne Buccio. Oltre al ricollocamento nei centri di accoglienza su tutto il territorio francese, ci sono i “duri”, forse un migliaio, che ancora non accennano a lasciare il campo. Intanto, sono entrati nella bidonville in smantellamento i servizi di ripulitura, per togliere tutto quello che resta di tende, baracche, bivacchi, bagagli e rifiuti. Di quella che da molti è stata definita “vergogna d’Europa”, non dovrà rimanere nulla. E le operazioni dureranno almeno una settimana.

Una trentina sono arrivati a Marsiglia, nuovo centro d’accoglienza dove non piove come a Calais, ci sono letti e docce. Cinquanta sono sbarcati dal bus in Gironda, la regione di Bordeaux, ed hanno preso posto nei bungalow allestiti attorno al castello di un vecchio liceo. Da Londra arrivano le preoccupazioni più forti in queste ore, con i britannici sempre più convinti che i migranti non rinunceranno mai al loro proposito di recarsi Oltremanica. E’ l’opinione del Daily Mail, al quale diversi abitanti della “giungla” hanno detto che avrebbero “moltiplicato gli sforzi per attraversare la Manica con qualsiasi mezzo”.