Calciopoli. Oggi nuova udienza, in discussione rapporti tra Moggi e vertici

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Calciopoli. Oggi nuova udienza, in discussione rapporti tra Moggi e vertici

27 Aprile 2010

E’ iniziata con un rinvio l’udienza del processo a Calciopoli in programma oggi al Tribunale di Napoli. Non sono ancora arrivati, infatti, i due testi citati dall’accusa, l’ispettore di Polizia Salvagno che ha partecipato alle indagini svolte dalla Procura di Torino, e il magistrato Cosimo Ferri, ex componente della Commissione tesseramenti della Figc. Per questo motivo il collegio ha deciso di far slittare la seduta alle 11. Come annunciato alla vigilia non c’è un altro dei testi convocati dall’accusa, il tecnico del Chelsea Carlo Ancelotti la cui testimonianza è slittata all’udienza dell’11 maggio. A causa della agitazione annunciata dalle Camere penali di Napoli è saltata, intanto, l’udienza fissata per il 4 maggio. In aula anche oggi sono presenti diversi imputati del processo: tra gli altri Luciano Moggi e gli ex arbitri De Santis e Bertini e l’ex designatore Bergamo. Siparietto per Luciano Moggi al suo arrivo in tribunale. Alle richieste pressanti di un venditore ambulante l’ex Dg della Juventus ha risposto: "Non posso, ho finito tutti i soldi".

Ci sono altre telefonate ritenute interessanti, che emergono dal lavoro di trascrizione che sta portando avanti la difesa dell’ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, nell’ambito di quelle che non fanno già parte del processo a Calciopoli, in corso a Napoli. A rivelarlo è il consulente tecnico della difesa di Moggi, Nicola Penta. Si tratterebbe di 10 nuovi contatti tra società e arbitri, probabilmente in partenza dai centralini di quattro società: Inter, Bologna, Parma e Cagliari.

In particolare, si tratterebbe di tre telefonate tra il Bologna e l’arbitro De Santis, altre tre tra l’Inter e il designatore arbitrale Bergamo, una tra l’ex presidente dell’Inter, Giacinto Facchetti e l’arbitro De Santis, due tra il Parma e i designatori e una, infine, tra il presidente del Cagliari Cellino e Bergamo. "Tutti – ha detto Penta – si informavano e tutte le società chiedevano gli arbitri migliori. Basta sentire le telefonate tra Pairetto e Bergamo – ha concluso – per capire che dopo aver subito pressioni di ogni tipo dalle società, definivano la griglia degli arbitri che avevano in testa". Il consulente ha annunciato che le nuove telefonate e altre in corso di trascrizione saranno portate in tribunale per chiederne l’acquisizione agli atti.

"La federazione ci spingeva perchè avessimo rapporti con le società di calcio in modo da evitare polemiche che finissero sui giornali, e anche a dire in anticipo le griglie degli arbitri". Lo ha detto l’ex designatore arbitrale Pierluigi Pairetto rendendo dichiarazione spontanea nel corso dell’udienza nel processo a Calciopoli in corso a Napoli. "Dire le griglie nei giorni precedenti – ha ricordato Pairetto – non era una cosa vietata nè commentata negativamente dalla Federcalcio". E per illustrare la prassi delle conversazioni tra dirigenti di società e designatori arbitrali, Pairetto ha ricordato due episodi riguardanti Perugia e Palermo. Nel primo caso l’ex designatore ha rievocato l’episodio dell’arbitro Nucini aggredito a fine partita dal calciatore del Perugia Coly che per quest’episodio fu fermato per otto giornate.

"Il caso volle – ha detto Pairetto – che Coly rientrasse in occasione di un Genoa-Perugia per il quale fu designato proprio Nucini. Fu per questo che la federazione ci invitò a chiamare il figlio del presidente del Perugia Gaucci". Altro episodio ricordato da Pairetto riguarda un sorteggio arbitrale di cui fu chiesta la ripetizione per una preclusione nei confronti di Collina che era stato sorteggiato per la partita del Palermo. "Fu così – ricorda Pairetto – che chiamammo Zamparini, presidente della società rosanero, per spiegargli l’accaduto". Prima di Pairetto è intervenuto, sempre per rendere dichiarazioni spontanee, l’ex dg della Juve Luciano Moggi che ha espresso, tra l’altro, critiche sul contro esame del colonnello dei carabinieri Auricchio, l’investigatore di Calciopoli: "O non ha risposto o ha detto cose fuori posto, come per esempio su Baldini", ha detto prima di essere interrotto dal presidente del Collegio giudicante Teresa Casoria che lo ha invitato "a non fare un comizio". L’udienza è stata sospesa: riprenderà alle 15,15 con la testimonianza del magistrato Cosimo Ferri, ex componente della commissione tesseramenti della Figc.