“Cambio l’Italia o cambio mestiere”, Renzi inonda tv e giornali con propaganda referendum costituzionale

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“Cambio l’Italia o cambio mestiere”, Renzi inonda tv e giornali con propaganda referendum costituzionale

02 Giugno 2016

Se il referendum costituzionale andrà male continuerò a seguire la politica come cittadino libero e informato, ma cambierò mestiere. Vuole uno slogan semplice? O cambio l’Italia o cambio mestiere”. Lo ha detto il presidente del consiglio, Matteo Renzi, in una intervista al Foglio.

Dopo averci raccontato che non voleva personalizzare l’appuntamento politico del referendum di ottobre, e che chi lo stava facendo erano i sostenitori del No, Renzi torna a minacciare: dopo di me il diluvio. “Siamo a un bivio,” aggiunge il premier. “Se passa la riforma, finisce il tempo degli inciuci. Se non passa, torniamo nella palude”.

Inciuci? Parla quello che governa con spezzoni del centrodestra e i fidati verdiniani. “Visto che tutti i cittadini dichiarano a parole di non volere la palude, io sono fiducioso che vinceremo bene” aggiunge Renzi che a quanto pare non perde l’ottimismo.

L’intervista al Foglio è l’occasione per fare un po’ di spot sul governo: “Abbiamo riformato il diritto del lavoro e cancellato l’articolo 18: la conseguenza è che ci sono 455.000 posti di lavoro in piu’ di cui l’80% a tempo indeterminato”.

Peccato che gli indici sulla disoccupazione, in particolare quella giovanile al Sud, siano rimasti quelli di un Paese non certo degno del G7. Finiti gli incentivi, dal Jobs Act siamo passati al Flop Act. “Abbiamo cancellato tasse odiose come Imu e Tasi prima casa, l’Irap e l’Imu agricole, l’Irap componente costo del lavoro”, prosegue imperterrito Renzi.

Ma sarà una impressione, ci sembra che gli italiani di tutta questa grande battaglia sul fisco non si sono accorti visto che nei sondaggi continua ad essere il tema in cima alle cose che i cittadini chiedono di fare alla politica.

Renzi esalta anche gli 80 euro, quelli che adesso vengono chiesti indietro ad altrettanti cittadini, “e potremmo continuare con la buona scuola, la legge elettorale, la riforma della PA,” e ancora “i soldi sulla cultura e la modalità di nomina dei direttori dei musei,” eccetera eccetera.

In realtà la ‘narrazione’ di Renzi si scontra con una realtà dove, dice Ocse, gli investimenti mancano e frenano un vero rilancio della crescita. Cresciamo quanto la Grecia e non certo in media con i Paesi chiave della Ue. In più, ci aspetta un voto decisivo, quello sul referendum, che se passasse alimenterebbe il caso costituzionale, i conflitti tra Camera e Senato, tra Stato e Regioni, dando ovviamente tutto il potere al partito vincitore che Renzi spera essere il Pd.

Da qui questa campagna martellante, l’intervista al Foglio è solo uno dei capitoli della occupazione stabile di televisione e giornali, con Renzi che saltella tra Rai, Mediaset, Sky, quotidiani, siti internet, mentre i media riportando solo ed esclusivamente le ragioni del Sì al referendum costituzionale. Vedremo se gli italiani si faranno gabbare.