Cameron ha bisogno della NATO per resuscitare la leadership inglese

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Cameron ha bisogno della NATO per resuscitare la leadership inglese

12 Ottobre 2009

“La Gran Bretagna gode di una posizione unica. E’ il luogo in cui s’incontrano l’America, l’Europa e il Commonwealth”. Così David Cameron, il leader del Partito conservatore britannico, a proposito del ruolo della Gran Bretagna nel mondo. Giovedì scorso a Manchester si è tenuto il discorso finale della Convention dei Tories: il leader si è presentato sul palco è ha tenuto un discorso di un’ora, presentando il manifesto politico e catturando la platea di conservatori in sala, che alla fine gli ha tributato una lunga standing ovation.

Il leader dei Tories ha precisato i punti principali della sua politica estera affermando che se la Gran Bretagna vuole svolgere un ruolo di protagonista nello scacchiere internazionale, dovrà creare sia un consiglio nazionale per la sicurezza, sia gestire correttamente i rapporti con gli Stati Uniti, estendendo le alleanze e le relazioni commerciali internazionali e la propria posizione nell’Unione Europea e nelle altre istituzioni multilaterali. David Cameron ha confermato le voci che davano imminente l’entrata dell’ex capo dell’esercito, il generale Sir Richard Dannatt, nelle file dei conservatori per divenire il consulente della difesa del partito (ed eventualmente il nuovo Ministro della Difesa). Ha poi continuato dicendo: “Se vinciamo le elezioni, il primo e più importante compito che ci troveremo ad affrontare è il rientro delle nostre truppe dall’Afghanistan. Non dobbiamo dimenticare però che siamo lì per arrestare la creazione di nuovi campi di addestramento di terroristi. Questo è il nostro obiettivo. E non ci ritireremo prima di averlo portato a termine”.

I conservatori guardano oltre le coste europee, con l’obiettivo di una politica estera di più ampio respiro e improntata al coinvolgimento della Nato nei teatri di guerra. Per quanto riguarda le cifre, il Regno Unito è secondo solo agli Stati Uniti in termini convenzionali, di proiezione della forza militare e di capacità di dispiegare migliaia di soldati nel mondo, anche più delle stesse Cina e Russia. Attualmente più di diecimila soldati sono presenti in Afghanistan. Non vi è dubbio che Cameron non tradirà la "relazione speciale" con Obama, se mai dovesse entrare a Downing Street (tutti i principali sondaggi lo danno favorito alle prossime elezioni). Il candidato conservatore non fa mistero della sua ammirazione per il presidente americano: è naturale, anche considerando la sua giovane età, che cerchi di emularne il successo, proponendo una versione all’inglese del “cambiamento”.

Ma Cameron intende seguire una politica estera comunque diversa, dare prova sin da subito di una forte leadership inglese su questioni fondamentali come la crisi nucleare iraniana, la guerra in Iraq e Afghanistan e la lotta contro il terrorismo islamico. Per riuscirci non può rinunciare al ruolo fondamentale che la NATO svolge come garante della sicurezza transatlantica, spingendo affinché l’Alleanza si espanda nell’Europa Orientale, in Georgia e Ucraina, per dare un segnale inequivocabile alla Russia.