Cameron lancia un ultimatum all’Eurozona contro il rischio “rottura”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Cameron lancia un ultimatum all’Eurozona contro il rischio “rottura”

17 Maggio 2012

“Make up” o “break up”. Con questo monito David Cameron mette in guardia l’Eurozona sui rischi di un mancato intervento per porre un freno alla crisi che sta soffocando il Vecchio Continente, soprattutto dopo l’ennesimo capitolo nero della tragedia economica greca.

Per il primo ministro britannico i paesi della moneta unica devono trovare il modo di rinsaldarsi creando un’unione fiscale, bancaria e politica stabile o, in caso contrario, interrogarsi su un potenziale break-up. Una scelta che “va fatta in tempi brevi e non può più essere rimandata”.

Parole, quelle pronunciate da Cameron durante una seduta alla Camera dei Comuni, che si pongono in perfetta continuità con la convinzione espressa già nei mesi scorsi che per superare la crisi occorre che l’Eurozona si doti di una barriera finanziaria che metta a freno le speculazioni finanziarie. Ma quelle del premier inglese sono parole cariche di timore visto che la crisi dell’euro rappresentala principale minaccia per la ripresa economica dell’Inghilterra. Una crisi definita dal governatore della Bank of England Mervyn King, “una tempesta proveniente dall’Europa continentale e che rischia di propagarsi Oltremanica situazione potrebbe avere sul Regno Unito”.

Del resto le condizioni dell’economia britannica sono tutt’altro che rosee. I dati diffusi dall’Istat di Sua Maestà fanno avanzare sempre più verso Londra lo spettro della recessione: nel primo trimestre del 2012 il Pil britannico si è, infatti, contratto dello 0,2% dopo aver fatto registrare un -0,3% nell’ultimo trimestre del 2011. Numeri che pesano come zavorre sulle spalle di Cameron che proprio qualche settimana fa ha ribadito la necessità di seguire la strada dell’austerità, aggiungendo che raddoppierà gli sforzi del governo per ridare fiato all’economia perché “ripresa e riduzione del debito non sono antinomici”. E che probabilmente hanno reso le dichiarazioni di oggi sull’area dell’Euro “le più nette di sempre”.

Dal Telegraph, al Guardian, passando per l’Evening Standard, la stampa inglese ha evidenziato coralmente come sia la prima volta che Cameron suggerisce in maniera così esplicita una possibile rottura dall’Eurozona. C’è ancora chi ritiene che il premier inglese abbia semplicemente ribadito i suoi precedenti ammonimenti ai 17 Paesi dell’unione monetaria, ma fatto sta che queste sue posizioni le dovrà ribadire al summit del G8 negli Usa che si terrà domani e dopodomani. Un tavolo di discussione importante che gli permetterà, tra le altre cose, di confrontarsi con il nuovo inquilino dell’Eliseo, François Hollande che in materia di economia e di Europa dissente parecchio da David Cameron. Vedremo se il Prime Minister saprà difendersi dall’accusa rivolta al Regno Unito dal Président de la République di trattare l’Unione europea come “un ristorante self-service”.