Camorra. Arrestato “O pesantone”, era ricercato dal 2005

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Camorra. Arrestato “O pesantone”, era ricercato dal 2005

18 Marzo 2009

È finita la lunga latitanza di Luigi Alberto, 40 anni, detto "O pesantone". Era inserito tra i 100 latitanti più pericolosi. Da tre anni e mezzo sfuggiva alle forze dell’ordine ma questa mattina i carabinieri lo hanno bloccato in un nascondiglio, sotto il pavimento, al quale si accedeva da una botola, all’interno della sua abitazione, a Barra, alla periferia orientale di Napoli.

Era in pigiama e ha alzato le mani in segno di resa mentre alcuni suoi familiari hanno tentato di ostacolarne l’arresto.  Ricercato dal 2005 per un ordine di carcerazione emesso dalla procura della repubblica di Napoli dovendo espiare 10 anni, 2 mesi e 29 giorni di reclusione per traffico di stupefacenti nonchè per una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari di Napoli il 4 giugno 2007 per associazione per delinquere di tipo camorristico e legge armi.

Secondo gli investigatori, Luigi Alberto è stato il reggente, dopo l’arresto del fratello Giacomo, della federazione delle famiglie camorristiche, "Alberto-Cuccaro-Aprea", operante nel quartiere di Barra, organizzazione che avuto stretti rapporti con il cartello dell’Alleanza di Secondigliano e con il clan "Birra-Iacomino", operante a Ercolano, nella zona vesuviana.

I carabinieri avevano più volte, in passato, perquisito la sua abitazione, questa mattina hanno fatto di nuovo irruzione passando al setaccio ogni locale. Nella lavanderia un militare ha notato una leggera difformità nella pavimentazione. E così è stata scoperta una botola scorrevole, dall’ampiezza di due metri per due, che è stata aperta. Quindi è stato scoperto l’ingresso di un nascondiglio sottostante. Forzata la porta, all’interno del nascondiglio è stato trovato Luigi Alberto.

L’uomo non ha opposto resistenza mentre alcuni suoi familiari ed affiliati, come si legge in una nota della Procura della Repubblica, hanno tentato di ostacolarne l’arresto. Nel nascondiglio anche un bombola di ossigeno. Negli ultimi anni, Luigi Alberto sarebbe più volte riuscito a sfuggire all’arresto ma dallo scorso gennaio i carabinieri del comando provinciale, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli hanno iniziato a seguire, anche attraverso sistemi di videoripresa e di intercettazioni telefoniche ed ambientale, gli spostamenti dei familiari.