“Campania Zero”, una legge bipartisan per azzerare sprechi e privilegi
13 Luglio 2012
di S. F.
Una spallata a sprechi e privilegi. E’ questa la sintesi più compiuta di “Campania Zero”, il progetto di legge messo in cantiere dal Consiglio Regionale campano lo scorso maggio, e che in questi ultimi giorni ha incassato il primo ok, all’unanimità, in Commissione Affari Generali. A farsi portavoce del testo, un nucleo bipartisan: dal capogruppo Pdl, Flavio Martusciello, al leader del Pd Peppe Russo, passando per Luigi Cobellis in quota Udc e Gennaro Salvatore, eletto due anni fa nella lista “Caldoro presidente.”
Una vera e propria sforbiciata a privilegi odiosi e ormai insostenibili, considerati i tempi di austerity, ma anche e soprattutto una decisa e risoluta “regolamentazione” per quanto riguarda i crediti e i pagamenti della Regione stessa.
Dalle auto blu, (“La Regione Campania abolisce l’utilizzo delle auto di servizio in tutta l’amministrazione regionale”) ai rimborsi telefonici (“Sono aboliti i rimborsi per spese di telefonia mobile in tutta l’amministrazione regionale”) fino ad arrivare all’indennità di funzione per i consiglieri, che, non sarà riconosciuta ad agosto, quando uffici e segreterie chiuderanno i battenti. Conserveranno l’auto di rappresentanza, solo il presidente della Giunta e il presidente del Consiglio Regionale.
Previsti, sfogliando il testo del disegno di legge, anche particolari criteri di incompatibilità, come si apprende dall’articolo 4: “Non possono essere nominati o designati negli enti di pertinenza regionale, i parlamentari italiani ed europei, i presidenti, gli assessori e i consiglieri provinciali, i presidenti e gli assessori delle comunità montane, i sindaci, gli assessori e i consiglieri comunali.”
Lo stesso articolo 4, dovrebbe riuscire a scongiurare anche le tante chiacchierate “parentopoli”, dal momento che, le prescrizioni di incompatibilità ricadranno anche su coniugi o parenti di consiglieri o assessori regionali in carica. Stop anche alle consulenze retribuite per amministratori, dirigenti e assessori regionali, che non potranno più concedere servizi di supporto a professionisti esterni all’amministrazione regionale.
Non solo tagli agli sprechi, come dicevamo, ma anche nuove discipline nel settore pagamenti. Tra le novità più importanti contenute in “Campania Zero” spicca, infatti, il registro telematico regionale delle compensazioni. L’Articolo 1, assegna la possibilità a chiunque sia debitore della Regione Campania e abbia un titolo di credito certo nei confronti della stessa ad iscriversi al registro, bloccando in questo modo ogni procedura esecutiva per la riscossione del debito da parte dell’ente e ogni ulteriore sanzione per il mancato pagamento. All’articolo 2 si legge, invece: “Le indennità e i compensi spettanti agli amministratori di società regionali possono essere corrisposti solo successivamente al regolare pagamento degli stipendi dei dipendenti delle società suddette.”
Il testo del disegno legge, che per esteso si legge: “Norme per una Campania equa, solidale e trasparente ed in materia di incompatibilità”, dovrebbe a questo punto arrivare dinanzi ai consiglieri di Palazzo Santa Lucia entro la prossima settimana per incassare l’ok definitivo, e diventare legge a tutti gli effetti.
Dagli uffici napoletani arriva, dunque, un messaggio forte e chiaro: “L’austerity vale anche per noi”. I cittadini campani apprezzano, ma non c’è da meravigliarsi se qualcuno in giro su blog e social network , commenta con un laconico “hanno fatto semplicemente il loro dovere, nulla di più.” Del resto, dinanzi ad una situazione a dir poco drammatica dal punto di vista economico-finanziario, tagliare vecchi privilegi da “prima repubblica”, oltre che essere doveroso, sembra anche il minimo.